Dai progetti che hanno concorso all’assegnazione della Medaglia d’Oro all’Architettura fino alla grande mostra che racconta l’evoluzione delle infrastrutture. In Triennale è tempo di compasso e tecnigrafo
Milano città del design. Milano città che inventa e si rinnova. Milano “città che sale”: come la viveva Umberto Boccioni un secolo fa così la rappresentano, in vista di Expo 2015, i cantieri di Porta Nuova e Porta Vittoria. Milano capitale dell’architettura italiana? Qualche ora in Triennale, in queste settimane, fa pensare di sì. In mostra i progetti premiati con la Medagliad’Oro all’Architettura; ma anche disegni e modellini delle grandi infrastrutture che segnano non solo il nostro Paese.
Il ponte di Calatrava che scavalca l’Autostrada del Sole nei pressi di Reggio Emilia: un leggerissimo arco bianco che vola sopra l’asfalto. Ma anche il discusso MOSE, monumentale sistema di paratie mobili che dovrebbe difendere la laguna di Venezia dall’erosione delle maree. Miracoli ingegneristici e meraviglie architettoniche, a braccetto, in L’architettura del Mondo: in mostra il confronto con interventi che hanno fatto la storia. Dalla metropolitana di Mosca alla stazione di Helsinki.
Guarda al futuro, invece, la mostra che raccoglie i progetti in corsa per la Medaglia d’Oro all’Architettura, quarta edizione di un concorso che punta a svelare le eccellenze e le idee di domani. Il riconoscimento più prestigioso va a Vincenzo Latina, per il padiglione che media l’accesso all’area archeologica dell’Artemidion di Siracusa. Nella piazza principale della città, stupendamente barocca, un intervento che si integra con sobrio rispetto delle preesistenze, guidando al tempio greco rinvenuto sotto il piano stradale.
Milano guarda avanti, ma non dimentica i suoi maestri. Medaglie alla carriera, allora, per due presenze fondamentali nel disegnare la città che conosciamo oggi. Gae Aulenti, alla fine degli anni ’90, ha curato il restyling di Piazza Cadorna e della facciata della Stazione ferroviaria; Vittorio Gregotti, a partire dagli anni ’80, è intervenuto in maniera importante in zona Bovisa, guidando il recupero dell’area Pirelli e disegnando il Teatro degli Arcimboldi.