Dopo il tradizionale appuntamento estivo, il Fringe Festival Italia raddoppia: dieci giorni di eventi per la kermesse romana interamente dedicata al teatro off. Gemellata con la più celebre rassegna britannica
Nasce nel secondo dopoguerra, e da allora non si ferma più: seminando, al contrario, esperienze satellite in tutto il mondo. È il Fringe, sorta di “salone dei rifiutati” del teatro: con otto compagnie scartate dal prestigioso e rigoroso Festival Internazionale di Edimburgo che, proprio nella città scozzese, danno vita alla prima edizione di quello che diventerà un appuntamento imperdibile con il meglio della scena indipendente.
Un evento che, dal 1947, anima le estati di Edimburgo. E che nel 2012 ha spopolato anche a Roma: circa 20mila le presenze per la versione italiana del Fringe, capace di proporre oltre cinquanta nuove produzioni. Un successo che ha svelato una certa golosità da parte del pubblico romano nei riguardi del teatro sperimentale: golosità appagata dalla prima edizione del Fringe Festival Wintertime, in scena nella capitale dal 20 al 30 dicembre.
Ad esibirsi ecco alcune tra le più apprezzate compagnie incontrate nel corso della sessione estiva del festival; ma spazio anche a letteratura e musica, all’interno di un’area che accoglie l’esposizione di maestri dell’artigianato e una intrigante sezione dedicata a eccellenze gastronomiche. Un evento centrato sul teatro, che sa però trasformarsi in una colorata e variopinta festa popolare.
Il conflitto arabo-israeliano offre lo spunto, alla compagnia Demix, per “Venerdì”: è uno spettacolo intenso, reso ancora più affascinante dal ricorso alle nuove tecnologie, ad aprire le danze il 20 dicembre. Temi forti, ma trattati con gusto e ironia, anche in “Nella mia ora di libertà”: tra musica e teatro un viaggio nella difficile condizione delle carceri italiane. Le luci della ribalta, però, sono tutte per “Horse Head”: in anteprima la commedia che rappresenterà l’Italia all’edizione newyorchese del Fringe.