Dal cinema ad internet, passando per la televisione: le biografie dei protagonisti e le riflessioni di brillanti intellettuali esaminano i diversi linguaggi della comunicazione. Leggendo il presente e cercando di gettare luce sul futuro.
Non ha nemmeno trent’anni ed è già tra le persone più ricche al mondo; certo una di quelle in grado di segnare in modo determinante, grazie al proprio genio, il mondo della comunicazione. Mark Zuckenberg, inventore del fenomeno Facebook, si racconta: esce anche in Italia, con Rizzoli, la sua autobiografia. Un miliardo di amici (e qualche nemico) racconta la sua verità sull’invenzione che ha cambiato per sempre il modo di relazionarsi attraverso la rete.
Tanto affascinante quanto insidioso, l’ambiente digitale. Spazio per una democratizzazione così vertiginosa che rischia di bypassare l’adagio secondo cui la libertà di ciascun individuo finisce dove comincia quella dell’altro. A chiedersi se davvero Il web ci rende liberi? è il saggio che Gianni Riotta, già direttore del TG1, pubblica con Einaudi: indagando tra le pieghe della netiquette, ragionando sulla morale ai tempi di internet.
A riflettere su un altro storico strumento di comunicazione di massa è uno dei suoi più raffinati esegeti, intellettuale moderno dall’acume indiscutibile. Si intitola, semplicemente, Televisione: è la lucida analisi sul linguaggio tv che Carlo Freccero affida alle stampe con Bollati Boringhieri. Un ricordo tutt’atro che stucchevole della tv didattica degli Anni Sessanta, punto di partenza per discutere della sua evoluzione. O involuzione.
Prima la grande mostra al Museo dell’Ara Pacis, con oltre 400 fotografie di scena esposte fino alla fine di aprile; ora una intensa biografia, firmata da chi lo ha conosciuto davvero da vicino. Il mito di Vittorio De Sica, genio assoluto della commedia italiana, rivive nelle parole del figlio Manuel, apprezzato compositore e musicista: è in uscita per Bompiani Di figlio in padre, ritratto fedele di un mostro sacro del nostro cinema.