A Biella una fabbrica per le idee

17 Aprile 2013


Un complesso produttivo attivo, senza soluzione di continuità, dalla metà del Cinquecento fino al secolo scorso. Prima cartiera, poi impresa tessile: si estende lungo il corso del torrente Cervo, della cui corrente si è da sempre servito come forza motrice. Il lanificio Maurizio Sella, nelle valli del biellese, è oggi prezioso reperto di archeologia industriale. Involontario monumento ad una lunga e felice stagione dell’imprenditoria italiana.

Una pagina di storia omaggiata ed esaltata dalla decima edizione del Premio Federico Maggia, bandito da Fondazione Sella – attuale proprietaria dell’immobile – e rivolto agli architetti italiani under trenta. Obiettivo: tornare a vivere gli spazi dismessi del lanificio. Attraverso un concorso che chiede di immaginare allestimenti possibili per il filatoio della seta, cuore dello stabilimento e simbolo della fiorente industria tessile che ha fatto grande il nome di Biella.

I termini dell’iscrizione, che scade il prossimo 10 maggio, prevedono una prima scrematura dei candidati: sono dieci i progettisti cui viene data l’effettiva possibilità di allestire la propria porzione di filatoio e  concorrere al premio finale di 15mila euro. Per vincere è necessario conquistare il favore di una giuria presieduta dal direttore di Casabella Francesco Dal Co; e che vede, tra i suoi membri, Michelangelo Pistoletto e Cino Zucchi.

Un evento che celebra il più avventuroso e genuino spirito dell’imprenditorialità e, al tempo stesso, un grande dell’architettura del Novecento. Ha lavorato giovanissimo a Torino, dove ha firmato il padiglione del mercato del pesce a Porta Palazzo; poi è tornato nell’amata Biella: Federico Maggia ha legato il proprio nome alla sua città natale, per cui ha elaborato negli Anni Cinquanta il piano regolatore che le ha dato l’immagine che oggi conosciamo.