Due nuovi importantissimi musei privati e una fiera d’arte, inaugurata in queste ore, che fotografa il felice momento di un mercato in netta espansione. Città del Messico si candida ad essere nuovo punto di riferimento per il mondo della cultura
Una crescita economica che viaggia al ritmo del 3% annuo; l’arrivo di importanti multinazionali per il lancio di piattaforme produttive che portano occupazione e dunque aumento di consumi e miglioramento dello stile di vita. Un momento positivo quello del Messico, inserito a pieno titolo del novero dei paesi emergenti che più si distinguono in questo periodo. E che traducono il nascente benessere nella vitalità di una frizzante scena culturale.
Grandi aspettative per la decima edizione di Zona Maco, la più importante fiera d’arte centroamericana: sono cento le gallerie ospiti di Città del Messico dal 10 al 14 aprile, in rappresentanza di 25 paesi del mondo. Non mancano gli italiani: dalla toscana Continua alla veneziana Workshop; fino alle milanesi Jerome Zodo, Prometeo e Cardi Black Box. Quest’ultima presente con un progetto speciale anche nella sezione nuove proposte, dove porta l’opera del giovane portoricano Melvin Martínez.
Giovane e appassionato, sempre più competente e disposto a investire in arte: questo il profilo di un pubblico che è passato dalle duemila presenze della prima edizione alle 40mila attese quest’anno. Non mancano, a poche ore dall’apertura della fiera, i primi colpi: già acquistato per un milione di dollari un pezzo di Anish Kapoor. Le buone sensazioni in arrivo da Zona Maco confermano come Città del Messico stia lavorando per diventare punto di riferimento di levatura internazionale.
Nascono su iniziativa di mecenati privati i progetti di due nuovi importanti centri culturali nell’affascinante zona residenziale di Polanco. Già inaugurato il Museo Soumaya, che accoglie la collezione di opere d’arte moderna del multimilionario Carlos Slim Helù; in piena attività i cantieri, firmati dall’archistar David Chipperfield, per il vicino spazio destinato all’esposizione della collezione Jumex: duemila opere dei grandi del contemporaneo, da Andy Warhol a Jeff Koons.