Inghilterra, un museo per il galeone dei Tudor

11 Giugno 2013


È rimasta sepolta negli abissi del Canale della Manica per oltre quattrocento anni, custode gelosa dei propri segreti e di un catalogo sterminato di oggetti d’epoca. Oggi, dopo l’avventuroso e affascinante recupero avviato negli Anni Settanta, trova una nuova casa. Inaugurato a Portsmouth, in Inghilterra, il Mary Rose Museum: nei suoi spazi il relitto della leggendaria nave da guerra di epoca Tudor, magnifico testimone di una intensa pagina di storia.

Con le sue 700 tonnellate di stazza, gli oltre trecento uomini di equipaggio e un armamento composto da 78 cannoni, la Mary Rose ha incrociato per oltre trent’anni le acque del Solent, lo stretto braccio di mare che separa l’Isola di Wight dalla Gran Bretagna. Fino alla battaglia campale del 1545, quando vviene affondata dalla marina francese. Una impegnativa campagna di archeologia subacquea ha permesso il pieno recupero dello scafo, finalmente esposto al pubblico.

A progettare il museo, realizzato a partire dal 2009, sono Chris Wilkinson e Jim Eyre, già all’opera a Londra nella costruzione dell’arena del basket per le ultime Olimpiadi e ora attivi ad Oxford per il nuovo edificio della prestigiosa Bodleian Library. Nei padiglioni che hanno disegnato trovano spazio i circa 19mila reperti restituiti dal mare: armi e oggetti di uso comune, in grado di dare un’idea completa della difficile vita di un marinaio del XVI secolo.

Al centro dell’allestimento i quasi quaranta metri di lunghezza della Mary Rose, mostrata in ottimo stato di conservazione. Per effetto dell’erosione dovuta ai molluschi xilofagi che hanno consumato la parte di scafo poggiata sul fondale marino, la nave risulta tagliata in maniera quasi chirurgica in una sezione verticale longitudinale. Uno spaccato – in senso mai così letterale! – che mostra i diversi ponti e svela intriganti verità sulle tecniche di costruzione dell’epoca.