I grandi musei d’Europa fanno “shopping” in quel di Londra: appuntamento con la quarta edizione di Pinta, la fiera d’arte contemporanea che porta nel Vecchio Continente il meglio della scena sudamericana
Un’area da sempre frizzante, stimolante e creativa. Un mercato da tenere in forte considerazione, a maggior ragione in virtù della crescita economica esponenziale che stanno vivendo – negli ultimi anni – nazioni come Messico e Brasile. A Londra si apre una finestra sulla scena dell’arte contemporanea in America Latina con la quarta edizione di Pinta, fiera di settore in scena all’Earls Court Exhibition Centre dal 4 al 7 giugno.
Una sessantina le gallerie invitate: arrivano da Spagna e Portogallo, ma soprattutto dall’intera area sudamericana. Per quanto non manchino operatori da altre parti d’Europa e del mondo, purché trattino e rappresentino artisti latini. Ecco spiegata, allora, la partecipazione di Federico Luger, gallerista milanese che approda a Londra in tandem con il free-lance Giampaolo Abbondio: quattro gli artisti presentati nel loro stand, in un gioco delle coppie che abbina Luis Molina Pantin a Django Hernandez, Maria Magdalena Campos Pons all’argentino Pablo Candiloro.
Un appuntamento, Pinta, osservato speciale da parte delle grandi istituzioni pubbliche europee. A quello con il collezionismo privato si affianca infatti in fiera, da sempre, il contatto con i curatori di spazi di livello assoluto, dal Reina Sofia di Madrid alla Tate Modern passando per il Centre Pompidou. Grandi musei che tastano, a Londra, il polso della scena sudamericana, riempiendo i taccuini di appunti e provvedendo spesso ad acquisizioni anche importanti.
Nel menù di questa edizione la retrospettiva dedicata a César Paternosto, storico maestro dell’astrattismo d’avanguardia; ma anche una selezione sul design e il focus dedicato agli artisti sudamericani che vivono e lavorano in Europa. Una sezione, quest’ultima, curata dall’inedita coppia formata da una collezionista come Catherine Petitgas e Kiki Mazzucchelli, curatrice indipendente che segue da vicino la scena emergente brasiliana.