Presenta la sua versione de “La Bella e la Bestia” e duetta con Patti Smith in uno spettacolare omaggio ad Allen Ginsberg. Philip Glass è tra i protagonisti assoluti dell’Edinburgh International Festival
Un’estate all’insegna del rapporto tra arte e scienza, con l’incontro che avviene sul terreno ibrido delle nuove tecnologie. Intese come strumento per esprimere nuovi linguaggi, ma assunte esse stesse come oggetto ultimo di una innovativa creatività. Si apre il 9 agosto una nuova edizione dell’Edinburgh International Festival, l’evento che fino a 1 settembre trasforma la capitale scozzese in una frizzante piazza culturale.
La coincidenza temporale con il Fringe Festival, massima espressione internazionale del teatro d’avanguardia, contribuisce ad aumentare esponenzialmente il fascino di un appuntamento che ospita grandissimi nomi della musica e dell’arte. A partire da Philip Glass: inedito il suo commento sonoro per La Bella e la Bestia , classico del cinema Anni Quaranta firmato da Jean Cocteau; suggestivo il duetto con Patti Smith, nel corso di uno show dedicato ad Allen Ginsberg e alla poesia della beat generation.
Ma il vero filo conduttore della rassegna si dipana seguendo le traiettorie dell’innovazione scientifica e tecnologica applicata alle arti. Quella che porta Gary Hill a immaginare per il Fidelio di Beethoven un’ambientazione fantascientifica, con navette spaziali e fiabesche scenografie virtuali; quella che trova uno dei suoi più geniali precursori in leonardo da Vinci. Omaggiato on una mostra che, partendo dai suoi schizzi di anatomia, rivela la meravigliosa evoluzione della rappresentazione dell’uomo.
Prima volta in mostra in Scozia per Nam June Paik: una delle anime del movimento Fluxus festeggia con un’ampia retrospettiva alla Talbot Rice Gallery il cinquantesimo anniversario dalla sua prima esposizione. Il contemporaneo si impossessa delle strade di Edimburgo anche grazie alla spettacolare installazione luminosa di Hyung Su Kim, che presenta per la prima volta in Europa il suo avveniristico progetto di arte pubblica legato all’esclusivo utilizzo di led.