Dall’artistar Theaster Gates a studiosi di rilievo internazionale come Alexander Nagel. Ospiti prestigiosi per il cartellone di incontri che la Fondazione Pinault dedica, a Venezia, ai protagonisti del contemporaneo
Non di solo Biennale vive Venezia. Anzi. Si annuncia caldissimo, sotto il profilo dell’arte, l’autunno in Laguna: sono un centinaio gli eventi programmati dalla Fondazione Pinault negli spazi di Punta della Dogana e di Palazzo Grassi, con il suo Teatrino a diventare palcoscenico per incontri e dibattiti con figure di riferimento della scena contemporanea. Per capire, insieme ai protagonisti, verso quali mete concettuali si sta muovendo l’arte della nostra epoca.
La costante tensione tra passato e presente è al centro del ciclo Anacronismi : si apre martedì 1 ottobre la serie di lezioni tenute, proprio al Teatrino di Palazzo Grassi, da alcuni tra i massimi interpreti del contemporaneo presenti sulla scena internazionale. Primo ospite Alexander Nagel, titolare della cattedra di Belle Arti alla New York University, autore di uno studio approfondito sul debito che i grandi del Novecento – da Duchamp a Brancusi – hanno nei confronti dell’iconografia medievale e rinascimentale.
Sintonie apparentemente azzardate, convergenze che rivelano – in realtà – intriganti ed inediti spunti critici. Nelle prossime settimane spazio al filosofo francese Georges Dibi-Huberman, profondo conoscitore dell’arte moderna italiana, e al conservatore del Centre Pomipodu di Parigi Philippe-Alain Michaud, per una lettura via via sempre più approfondita dei corsi e ricorsi storici che contribuiscono a dare unità al fluire incessante dell’arte.
Inevitabile un confronto diretto con le opere. E con chi le crea. Portano la firma di Shirin Neshat, Wael Shawky e Wang Jianwei i film d’artista, patrimonio della Fondazione, inseriti nel cartellone delle Proiezioni previste al Teatrino; Lee Ufan e l’artistar Theaster Gates sono invece i protagonisti delle Art conversations , appuntamenti a cadenza mensile con i protagonisti della collettiva curata a Punta della Dogana da Caroline Bourgeois e Michael Govan.