Ambrogio Maestri inaugura con Verdi la stagione del Regio di Torino

8 Ottobre 2013


Il 2013 si avvicina alla conclusione, ma non è ancora tempo di interrompere le celebrazioni per il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi. È proprio con un’opera del cigno di Busseto che il Regio di Torino apre la sua nuova stagione:  mercoledì 9 ottobre il sipario si alza sulla Genova medievale che fa da sfondo alla vicenda di Simon Boccanegra , proposto nella riedizione di uno tra i più apprezzati allestimenti della storia recente del teatro piemontese.

È il 1979 quando Sylvano Bussotti affronta per la prima volta il capolavoro verdiano, firmando regia, scenografie e costumi. Un lavoro ripreso nel 1996 dallo stesso Bussotti e nuovamente oggi con la regia di Vittorio Borrelli. Minuzioso e certosino il lavoro delle maestranze del Regio, che hanno restaurato con estrema precisione i fondali dell’epoca, restituendo a nuova vita una pagina memorabile per il teatro italiano.

A Torino ha debuttato, nei panni del Boccanegra, esattamente dieci anni fa, nella messa in scena curata da Graham Vick. Protagonista assoluto della prima sarà Ambrogio Mastri, considerato non a torto – su scala internazionale – uno tra i baritoni migliori in circolazione. Accanto a lui la soprano Maria José Siri e il basso Michele Pertusi; sul podio, a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio la bacchetta di Gianandrea Noseda.

“Nessun altro titolo verdiano è scuro quanto “Simon Boccanegra”: nell’orchestrazione, nelle atmosfere, nel trattamento delle voci”  commenta in una nota lo stesso Noseda. Trasportando la carica empatica che prorompe dalla partitura da un piano squisitamente musicale ad uno cromatico e visuale. Un’opera che volge al nero. Con la insopprimibile malinconia che attanaglia il personaggio di Boccanegra ad ammantare come torbido presagio l’intera scena.