Nessuno shock nell’annuncio delle nomination per la prossima notte degli Oscar: a contendersi le statuette più impostanti sono “American Hustle”, “Gravity” e soprattutto “12 Years A Slave” di Steve McQueen. L’Italia spera con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino
L’Academy non riserva grosse sorprese, confermando in modo pressoché didascalico i verdetti dei recenti Golden Globes e gratificando i rumors e i gossip della vigilia: tutto come da copione per le nomine dei finalisti della notte degli Oscar, annunciati nelle scorse ore a Los Angeles. La sfida è dunque solamente rimandata al prossimo 2 marzo, quando Hollywood si fermerà per celebrare l’eterno e magico rito del “and the winner is…”.
Una spy story dal ritmo dinamico, ironico e incalzante; una claustrofobica avventura nello spazio profondo o una nuova riflessione sul dramma dello schiavismo negli Stati Uniti? A contendersi i premi principali sono la triade composta dal sorprendente American Hustle di David O’Russell, il colossal Gravity di Alfonso Cuaron e 12 Years A Slave del video-artista Steve McQueen, sempre più a proprio agio – dopo il successo di Shame – con i meccanismi dell’industria cinematografica.
Sembrano destinati a uscire da questo terzetto il miglior film e il miglior regista dell’anno, ma non mancano gli outsider agguerriti: come Her di Spike Jonze e soprattutto The Wolf of Wall Street dell’intramontabile Martin Scorsese, a caccia anche della sua seconda statuetta come best director . Parata di stelle quella che si contende il titolo di miglior attore protagonista, con Leonardo DiCaprio, Christian Bale e Matthew McConaughey; come migliore attrice la giovane Amy Adams sfida le dive Sandra Bullock, Judi Dench, Meryl Streep e Cate Blanchett.
Nella sezione dedicata al miglior film straniero è il ripescato The Missing Picture, del franco-cambogiano Rithy Panh, il contendente più ostico per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che riporta una nomination in Italia dopo quella ottenuta nel 2006 da La bestia nel cuore di Cristina Comencini. Per ricordare una vittoria bisogna invece tornare indietro al 1999, e a quel “Roberto!” gridato dal palco da Sophia Loren, ad annunciare il trionfo de La vita è bella di Benigni.
[nella foto: Steve McQueen sul set]