Giorno della Memoria: risuonano a Roma i violini della Shoah

25 Gennaio 2014


Uno è stato trovato al bordo di una massicciata ferroviaria, lasciato cadere nel culmine della disperazione dal finestrino di un vagone piombato. Un altro accompagnava, con sconcertante pietà, la marcia dei deportati all’interno del lager; e un terzo, marchiato con la stella di David, simulava normalità nelle cupe e asfissianti atmosfere dei ghetti. Sono in totale dodici i violini scampati all’Olocausto, strumenti sopravvissuti all’orrore e al terribile destino dei loro proprietari, che tornano a suonare all’unisono. A Roma, in occasione del Giorno della Memoria.

Lunedì 27 gennaio l’Auditorium Parco della Musica apre le porte della Sala Sinopoli per un evento struggente, che omaggia la memoria delle vittime dell’Olocausto. Nel giorno in cui si commemora la liberazione dei prigionieri di Auschwitz, risuonano le voci degli archi che il liutaio israeliano Amnon Weinstein ha ricercato, recuperato, restaurato come incancellabile commovente simbolo della memoria. Tracciando grazie alla musica un ponte con il passato.

Sul podio Yoel Levi, direttore della Symphony Orchestra di Seoul, chiamato a guidare gli elementi della JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Un ensemble giovanissimo, rigorosamente under 21 , testimone ideale di un futuro costruito sulla cognizione di un dolore antico. Da non dimenticare. Un’immagine di speranza che si arricchisce della partecipazione di quattro ospiti speciali: quattro solisti di estrazione, nazionalità, culture, religioni diverse.

La forza unificante della musica diventa linguaggio trasversale, capace di annullare ogni prevenzione. Portando ad esibirsi insieme, sullo stesso palco, l’ebreo israeliano Shlomo Mintz e il turco musulmano Cihat Aşkin; l’albanese cattolico Ermir Abeshi e l’italiana Francesca Dego. Figlia di un cristiano e di una ebrea. Con loro anche Alexander Hülschoff, violoncellista tedesco invitato a suonare lo strumento appartenuto a David Popper. Erede del Cantore del Ghetto di Prada, massacrato dai nazisti nel gennaio del 1945.

[nella foto: Shlomo Mintz © Irma de Jong / Yonathan Weitzman]