Ettore Spalletti: tre mostre in una. Da Roma a Napoli… via Torino!

21 Marzo 2014


Una sola mostra, in fondo, non poteva bastare per raccontare il percorso di un artista che ha segnato in modo tanto profondo la scena italiana degli ultimi quarant’anni. E nemmeno un’unica sede espositiva, per quanto prestigiosa, era sufficiente a testimoniare le sublimi architetture concettuali di un elegante sperimentatore, raffinatissimo interprete della linea di confine su cui si affacciano scultura e pittura.

Tre città, tre prestigiosi musei; tre momenti per incontrare il lavoro di Ettore Spalletti, autore dalla cifra stilistica unica e inconfondibile. Un progetto che coinvolge il MAXXI di Roma, la GAM di Torino e il MADRE di Napoli, location che offrono – ognuna con le proprie peculiarità – dinamiche di grande suggestione per un artista che fa del dialogo con lo spazio, orchestrato in scenografie di minimale delicatezza, il punto focale di una ricerca profondamente articolata.

Il sipario si è già alzato sulla tappa nella Capitale, teatro di una selezione che indaga le opere più recenti di Spalletti. Un tuffo nella natura quasi pulviscolare della sua pittura, con lavori di grande formato a spezzare il nitore dell’ambiente con la rivoluzione di monocromi dai toni gentili; suggerendo un’esperienza immersiva che prorompe irresistibile nell’installazione di pezzi che sfondano la parete della terza dimensione. Come nel caso dello straniante piano inclinato di Voce bassa .

Ha il carattere della vera e propria retrospettiva, invece, la mostra che inaugura a Torino a fine marzo, con venticinque opere che ricostruiscono l’atmosfera dello studio dell’artista (spettacolare il disegno di otto metri dei primi Anni Ottanta, qui esposto per la prima volta). La trilogia si chiude a metà aprile a Napoli, con un focus che si concentra in modo specifico sulla scultura di Spalletti, dalla fine degli Anni Sessanta ad oggi.

[nella foto: Ettore Spalletti, Stanza orizzonte – 2010 © Mario Di Paolo]