Kandinsky lo sciamano. In mostra a Vercelli

28 Marzo 2014


Si risolve tutto nel legame con le proprie radici culturali, matrice a tratti subliminale – a volte invece apertamente riconosciuta – che tatua in modo indelebile la pelle. Segna ogni percorso creativo con forza ineluttabile, quasi si trattasse di una predestinazione: non c’è innovazione, nell’arte, senza tradizione. Anche quando, è il caso di Wassily Kandinsky, le semplificazioni portano ad archiviare sbrigativamente la pratica sotto l’etichetta dell’avanguardia.

Come se tutto nascesse da sé, orfano di passato; oppure smaccatamente e brutalmente in rottura con ciò che è stato. Bastano una ventina di opere per dimostrare che la verità marcia in direzione esattamente opposta: tante le tele di Kandinsky in mostra da questi giorni e fino al prossimo mese di luglio all’ARCA di Vercelli. Per un’indagine che muove i propri passi nel legame fortissimo tra l’artista e le più antiche forme della cultura realmente popolare, dunque magica e arcaica, della Russia profonda.

Un tragitto non solo ideale, ma volutamente dichiarato: che si apre con la Chiesa Rossa dipinta con tavolozza post-impressionista nei primi anni del Novecento, riferimento visuale ma anche filosofico all’ambiente mainstream dell’Europa del tempo; e si chiude con la dichiarazione di poetica dell’amico artista Mikhail Larionov, che affermerà con forza: “siamo contro l’Occidente, che ha banalizzato le forme nostre e quelle orientali” .

In mezzo un universo dove l’afflato magico, la ritualità arcaica, il senso di un’etnografia che non è stucchevole gusto per un orientalismo di maniera prendono possesso di colori schietti, violenti nella propria immediatezza. A raccontare, nella raccolta di pezzi degli Anni Dieci provenienti dai maggiori musei russi, un riferimento viscerale agli anonimi maestri dell’arte irregolare; sciamani di nome ma anche di fatto, che con i propri manufatti – eccezionali in mostra quelli prestati dalla Fondazione Poggianella – hanno insegnato all’uomo l’illusione di dominare il tempo e la natura.

[nella foto: Wassily Kandinsky, Macchia nera I, 1912 Museo Russo di Stato, San Pietroburgo © Wassily Kandinsky, by SIAE 2014]