Bologna: la danza è rock con i Marlene Kuntz

7 Aprile 2014


Una coreografia potente e sensuale, inno alla forza della femminilità. Nessuna orchestra nella cavea ma, sul palco, una delle band simbolo della scena del rock alternativo italiano. Progetto inedito quello in scena mercoledì 9 aprile al Teatro Duse di Bologna, con lo show che vede i Marlene Kuntz di Cristiano Godano accompagnare dal vivo Il Vestito di Marlene ,  ideato da Mvula Sungani per la sua compagnia di ballo. E per la star Emanuela Bianchini.

I presupposti sono quelli della grande tradizione del balletto, su cui si innestano elementi moderni e il frutto di una lunga ricerca nel campo delle danze etniche, con punti che si avvicinano alle filosofie legate alle arti marziali: Sungani definisce physical dance theatre  il proprio modello artistico, basato sulla dirompente carica atletica di un cast che lavora sull’espressività del corpo, con movenze di straordinaria fisicità.

Attimi di autentica poesia si sposano a momenti dalla vibrante ed esplosiva energia: lo show omaggia l’universo femminile in modo ricco e poliedrico, passando senza soluzione di continuità dall’immagine eterea e divina della donna musa, figura quasi magica, a quella sofferta ma non meno affascinante che ha popolato l’immaginario bohémienne di un artista come Egon Schiele. Alle cui dolenti eroine si ispirano passaggi tra i più emozionanti dell’intero spettacolo.

Domina la scena Emanuela Bianchini, autentica étoile della danza moderna: i suoi passi vengono sottolineati dalle note dolcemente graffianti dei Marlene Kuntz, sul palco nella loro formazione storica; con Godano alla voce, Riccardo Tesio alla chitarra e Luca Bergia alla batteria. Un esperimento che conferma la vena fortemente eclettica della band piemontese, già al fianco dei Masbedo per progetti che legano il rock all’arte contemporanea.

[foto © Antonio Agostini]