El Lissitzky tra grafica e arte. In mostra al Mart

4 Aprile 2014


Artista, senza ombra di dubbio: come testimoniano dipinti e disegni, collage e bozzetti. E poi architetto, lucidamente visionario nell’immaginare nuovi spazi possibili; ma anche grafico, impegnato a dettare nuovi schemi e ritmi alla comunicazione visuale. Una figura più che mai poliedrica e dunque modernissima quella di El Lissitsky, celebrata con oltre cento capolavori esposti fino all’8 giugno al Mart di Rovereto.

Innovatore nel senso più pieno e maturo del termine, Lissitsky è stato figura eccentrica nel panorama delle avanguardie del primo Novecento: prima vicino ai rigori formali del suprematismo, teorico di un’estetica che tende alla purezza aniconica; poi sempre più vicino all’arte sociale, convinto assertore del ruolo anche politico di chi crea. Da qui la stagione, coincisa con l’impegno sostenuto durante i due conflitti mondiali, di un’eleganza formale prestata alla propaganda.

La natura fortemente sperimentale dell’artista si misura in mostra con straordinaria efficacia attraverso i diversi Proun , tableaux di elegante astrazione che ambiscono a svolgere il ruolo di ponte tra pittura e tridimensionalità. Lo fanno grazie al misurato controllo di uno spazio splendidamente geometrizzato, trasformato in purissimo empireo delle idee; e lo ribadiscono nella giustapposizione cromatica di colori primari, nell’alternanza di forme e formule dal respiro quasi alchemico.

A premiare la mostra un allestimento che gioca con raffinatezza con la natura fortemente plastica delle opere esposte: gli ambienti si susseguono nell’armonia di pieni e vuoti finemente cesellati, plasmando il percorso in un modo che sa esaltare con collocazioni inattese ogni singolo pezzo. Nell’illusione di movimento suggerita da collage e fotomontaggi: come nel caso del celebre Ostacolista  o in quello del noto autoritratto del 1924 (nella foto).

[nella foto: El Lissitzky, Il costruttore (autoritratto), 1924, Courtesy The Getty Research Institute, Los Angeles]