Mick Jagger, David Bowie, Elton John, Paul McCartney. E poi Sean Connery e Audrey Hepburn, Muhammad Alì e Iggy Pop: non c’è star degli ultimi cinquant’anni che non sia stata fotografata da Terry O’Neill. Il suo catalogo di eroi pop è in mostra a Roma
È stato testimone di una delle più incredibili stagioni del Novecento. Calato in pieno nell’effervescente Swinging London prima, nella roboante Hollywood degli Anni Sessanta e Settanta poi; a stretto contatto con star in erba e divi conclamati, alla cui fama ha contribuito prestando un innato intuito per l’immagine. Ma ha sempre rifiutato i protagonismi e i personalismi Terry O’Neill. Quasi fosse egli stesso il primo e più stupito osservatore delle proprie fotografie.
Una carrellata di eroi pop quella che la Fondazione Roma ospita fino a fine settembre nelle sale di Palazzo Cipolla, tra gli spazi espositivi più affascinanti della Città Eterna. In scena un catalogo ricchissimo degli straordinari scatti realizzati da O’Neill lungo mezzo secolo di carriera: partendo dai Beatles, di cui firma i primissimi ritratti ufficiali, e arrivando a Amy Winehouse. Documentando così attraverso volti, sguardi, smorfie e ammiccamenti una pagina fondamentale della nostra epoca.
Primi, a volte primissimi piani quelli di O’Neill, che nel puntare l’obiettivo dritto sul volto dei suoi soggetti finisce per estraniarli dal contesto, spogliarli di ogni superfetazione accessoria e consegnarli così nudi e puri all’eternità. Permettendo di leggere negli occhi e nelle pieghe delle diverse espressioni i caratteri più intimi e segreti di artisti spesso considerati inarrivabili. Una dote, quella del fotografo inglese, che vale come seduta di psicanalisi, come medium capace di sondare i più segreti anfratti di anime spesso ribelli e tormentate.
Non nasconde le proprie fragilità, ad esempio, il giovanissimo Mick Jagger, quasi a disagio nel ruolo di bello e dannato; gioca e si diverte invece Audrey Hepburn, gioiosa e leggiadra come una fata. Con loro ecco uno spavaldo John Lennon e un disperato Iggy Pop, e poi ancora David Bowie e un irriverente Elton John, la concentrazione di Muhammad Alì e l’innata eleganza di Sean Connery. Impeccabile anche mentre scherza, giocando a golf su un set che riproduce l’allunaggio di Neil Armstrong!