Siena: un’impossibile partita di calcio per Danilo Correale

12 Giugno 2014


Due porte. Ventidue giocatori. Un pallone. Gli ingredienti essenziali del gioco del calcio, immutabili e incontestabili. Almeno fino a quando un artista non decide di spezzare la consuetudine con un gesto tutto sommato semplicissimo, ma dalla forza dirompente. Perché scardina, con la sua incontrollabile anarchia, il senso stesso – la filosofia – dello sport. Spogliandolo della carica agonistica, reinventandolo.

Appuntamento a Siena, venerdì 13 giungo alle 19, in pieno clima Mondiali, per The Game : nella sala dello storico Cinema Nuovo Pendola va in scena la premiere dell’omonimo film che racconta la straniante performance con cui Danilo Correale ha vinto la quattordicesima edizione del prestigioso premio intitolato a Ermanno Casoli. Mettendo in pratica, arricchita di nuove suggestioni, un’intuizione che risale al grande Asger Jorn.

Fu il pittore danese il primo a provocare l’opinione pubblica vagheggiando di una partita di calcio tra tre squadre: tre porte, trentasei giocatori, l’impossibilità di determinare schieramenti defintiiv, di elaborare strategie. Correale parte dal sogno di Jorn creando un evento che, nella sintesi tra arte e sport, si trasforma in un affascinante esperimento su dinamiche sociali più o meno spontanee. Sulla potenza e ricchezza della comunicazione.

Un complesso e articolato percorso condiviso quello che ha visto i protagonisti della performance soggetti attivi, insieme all’artista, nella definizione delle regole del torneo (vince chi al triplice fischio subisce meno gol), nella scelta di nomi e colori sociali per squadre che mettono gli uni contro gli altri operai di aziende di Colle Val d’Elsa. Nella costruzione di un rapporto utopico che supera la dicotomia tra “noi” e “voi”, sfondando le barriere di una terza dimensione.