Guarda a Chabrol e Buñuel, trasportando l’azione dal medioevo ai giorni nostri. È “Le Comte Ory” di Gioacchino Rossini, nell’inedita versione del regista Laurent Pelly in scena alla Scala di Milano
“Un ozioso. Un buffone. Un nobile un po’ degenerato. Frivolo, stupido… un figlio di papà che butta via il suo denaro senza pensarci e ha voglia di una cosa sola: saltare addosso a tutto quello che si muove” . Ritratto impietoso la lucidissimo quello che Laurent Pelly fa de Le Comte Ory, capolavoro del teatro comico di Gioacchino Rossini che il regista francese porta alla Scala di Milano dal 4 al 21 luglio. Per un allestimento che sceglie di astrarsi dalla Storia.
Abbandonata la tradizionale ambientazione duecentesca, lontana da ogni possibile riferimento all’epoca rossiniana, la versione di Pelly – che cura anche le scenografie – si colloca in una contemporaneità dai riferimenti molteplici, sospendendo la scena in una dimensione pienamente onirica. Nella quale non mancano, per ammissione dello stesso Pelly, gli accenti cinematografici: dal surrealismo di Buñuel al senso del ritmo di Chabrol.
Trascinante la trama del libretto, scritto da Eugène Scribe e Charles-Gaspard Delestre-Poirson, con il conte di Ory a fingersi eremita pur di scampare dagli obblighi militari. Ma risulta difficilissimo, per un impenitente libertino, mantenere con successo la copertura del sant’uomo: inevitabile allora, per questo antieroe guascone e irriverente, finire ad occuparsi con maggiore attenzione di problemi di cuore piuttosto che della salvezza dell’anima!
A sostenere la messa in scena milanese (co-prodotta dall’Opéra di Lione, dove è già andata in scena) un cast eccezionale. Brilla su tutti il nome di Juan Diego Flórez, considerato tra i maggiori interpreti rossiniani in attività; accanto a lui la giovane soprano polacca Aleksandra Kurzak, stupefacente per personalità e doti interpretative. Sul podio l’esperienza della bacchetta italiana di Donato Renzetti.
[nella foto: Le Comte Ory alla Scala. Foto Brescia / Amisano, courtesy Teatro alla Scala]