Trecentomila dollari raccolti grazie al crowdfunding per un progetto lungo quasi dieci anni: è finalmente in fase di lavorazione “Miles Ahead”, film che vede Don Cheadle e Ewan McGregor omaggiare uno dei più grandi jazzisti di sempre.
“In sé per sé non è nemmeno un biopic. È quasi un gangster movie, il film nel quale lui stesso avrebbe voluto recitare” . Così Don Cheadle, che conferma le indiscrezioni sulla prossima uscita del film che lo vede debuttare nella doppia veste di interprete principale e regista, per un atteso omaggio al genio di Miles Davis. Un progetto nato sulla carta quasi dieci anni fa, ed ora pronto a misurarsi con il pubblico in sala.
Una passione sfrenata quella di Cheadle per uno tra i jazzisti più importanti di tutti i tempi, figura difficile e tormentata, icona che incarna al meglio l’eterna dicotomia tra genio e sregolatezza. Una devozione che ha spinto l’attore, candidato all’Oscar nel 2006 per il ruolo sostenuto in Hotel Rwanda , ad assumere di tasca propria una squadra di sceneggiatori di assoluto livello: tra loro anche Christopher Wilkinson, autore del riuscitissimo Alì . Film che ha visto Will Smith prestare il proprio volto al leggendario Cassius Clay.
La trama del film di Cheadle, dal titolo Miles Ahead , si concentra sul periodo più difficile della vita del musicista: ovvero sulla parentesi di cinque anni che lo ha visto, all’apice del successo, ritirarsi in un drammatico silenzio. Segnato da episodi di violenza domestica ai danni della moglie Frances e dalla tossicodipendenza; in una spirale di autodistruzione interrotta proprio grazie al potere della musica. E al trionfale ritorno sulla scena.
A sostenere il progetto, annunciato al cinema nel 2015, anche una campagna di crowdfunding sul popolare sito Indiegogo: manca una manciata di giorni allo stop alle donazioni, con l’obiettivo di raggiungere un budget di 325mila dollari vicinissimo ad essere raggiunto. Nel cast, a fare da spalla all’istrionico e camaleontico Cheadle – irriconoscibile nei panni di Davis – anche Ewan McGregor, scelto per impersonare un reporter della rivista Rolling Stone . Deciso a interrompere l’esilio del jazzista.
[nella foto: Miles Davis a San Francisco nel 1971, in un’immagine di Jim Marshall entrata nella leggenda]