30 Settembre 2014
Musica, arte, performance e workshop per tracciare la rotta del rapporto tra creatività e nuove tecnologie. Dall’1 al 5 ottobre torna a Bologna il roBOt Festival, con oltre cento artisti invitati.
Il modello di riferimento è quello del Sonàr di Barcellona, la più nota rassegna al mondo nel campo delle nuove tecnologie applicate alla creatività. Punta l’asticella il più in alto possibile il roBOt Festival di Bologna, in scena nel capoluogo emiliano dall’1 al 4 ottobre – con un’appendice dedicata ai più piccoli domenica 5 nelle sale del museo MAMbo. E il confronto con l’esempio catalano è tutto meno che deficitario. Anzi.
Fa le cose davvero in grande il roBOt , che per la sua settima edizione chiama a raccolta circa cento ospiti in arrivo da ogni angolo del globo. Ricchissimo il programma di mostre, performance, workshop, dibattiti, incontri; ma a dare la misura di una rassegna in crescita costante è il cartellone dei concerti e dj set ospitati nei padiglioni della Fiera, insieme al centralissimo Palazzo Re Enzo tra le location principali di un evento che anima l’intera città.
Stelle assolute del calibro di Ricardo Villalobos, Mathew Johnson e il leggendario Craig Richards – resident dj del Fabric, locale di culto della scena londinese – divideranno palco e consolle con le giovani promesse selezionate dalla Red Bull Academy, per appuntamenti live che intendono tracciare le nuove rotte dell’elettro-pop e della dance d’avanguardia, alla scoperta delle sonorità di domani.
Graphic designer e musicisti digitali si danno appuntamento per la Hackathon , non-stop di ventiquattro ore all’insegna della programmazione condivisa e della creatività diffusa; mentre non mancano finestre aperte sulla Net Art e sulle ultime evoluzioni della liaison tra arte visuale e ambiente digitale. Tra le performance più attese l’installazione sonora del colombiano Icaro Zorbar al museo MAMbo: emozionante il suo lavoro di recupero di tecnologie ormai obsolete, testimoni del processo di sedimentazione e rimozione della memoria.