Ciara Phillips, Tris Vonna-Michell, James Richards e Duncan Campbell sono i quattro artisti che si contenderanno a Londra il prestigioso Turner Prize. Svelata la shortlist di uno dei premi per l’arte contemporanea più importanti al mondo
Si rivolge esclusivamente agli artisti britannici, questo è vero. Ma nel corso degli anni ha assunto un peso tale da essere considerato punto di riferimento imprescindibile per l’intera scena internazionale: non è azzardato il paragone al premio Oscar per il Turner Prize, massimo riconoscimento alle arti che celebra a Londra, in queste ore, il rito della pubblicazione delle nomination. Svelati i quattro nomi che si contenderanno il prossimo 1 dicembre la vittoria finale.
Indaga la terra di confine tra arte in senso stretto e cinema il trentunenne James Richards, in lizza con il suo recentissimo Rosebud , video inserito nel solco di una coerente ricerca sul tema dei feticci e delle icone del Nuovo Millennio, tra identità individuale e collettiva, rimandi alla percezione dell’impegno politico da parte delle giovani generazioni. Anche Tris Vonna-Michell, trentadue anni, si cimenta con il video: linguaggio per lui inconsueto, al centro dell’installazione autobiografica Postscript II (Berlin) .
Nasce a Dublino il quarantenne Duncan Campbell, da tempo stabilitosi a Belfast, dove conduce un costante lavoro di ricerca d’archivio che lo porta ad una resa artistica delle tensioni che agitano da sempre l’Irlanda del Nord. Il suo contributo per il Turner è quindi giocato sulla potenza dell’immagine, tra fotocollage e riferimenti dichiarati al modello di Sigmar Polke. Chiude il poker dei finalisti la canadese Ciara Phillips, scozzese d’adozione, protagonista di un’installazione che prevede il ricorso alla tecnica della serigrafia.
Al vincitore un premio di 25mila sterline ma, soprattutto, l’ingresso in una hall of fame che negli ultimi trent’anni ha visto il trionfo di autori come Gilbert & George, Richard Long e Tony Cragg, ma anche Jeremy Deller, Anish Kapoor e ovviamente Damien Hirst. A determinare il nome del prescelto una giuria presieduta dalla direttrice della Tate Britain, Penelope Curtis, e composta da critici e curatori di fama mondiale.
[nella foto: Tris Vonna-Michell, Capitol Complex, 2013, Courtesy T293, Napoli-Roma, photo Roberto Apa]