Zubin Mehta alla Scala. Parte la stagione sinfonica

26 Settembre 2014


Monumentale, imponente, travolgente nella sua sublime orchestrazione. Una tra le pagine di musica sacra più sublimi mai scritte fa da apripista per la stagione sinfonica 2014-2015 della Scala di Milano, che attende domenica 28 settembre la prima del Die Schöpfung  di Haydn. Una partitura che interpreta con struggente coinvolgimento, grazie alla forza di una musica impetuosa, i passi della Bibbia che rimandano all’origine del mondo.

Sul palco i solisti Julia Kleiter, Peter Sonn e Thomas E. Bauer, a intrecciare le proprie voci in una narrazione dall’incedere irresistibile; sul podio una delle bacchette più famose al mondo: quella di Zubin Mehta, che riprende un titolo assente dal teatro milanese da vent’anni esatti. Quando fu Riccardo Muti a dirigere l’orchestra scaligera nell’esecuzione di un capolavoro che attinge i propri riferimenti concettuali nelle Sacre Scritture e nel Paradiso perduto  di John Milton, poema centrale nella letteratura inglese del Seicento.

L’oratorio di Haydn – in scena anche il 29 settembre e il 1 ottobre – inaugura una stagione all’insegna dei grandi nomi. Attesi a novembre Daniel Barenboim e a gennaio Daniel Harding, quest’ultimo insieme al pianoforte solista di Rudolf Buchbinder; in primavera si segnalano i concerti diretti da Georges Prêtre e Cristoph von Dohnányi. Tutti direttori dal curriculum ineccepibile, capaci di dare la propria originale interpretazione a classici senza tempo.

Tratto distintivo della stagione il grande ritorno della musica sacra come presenza costante nella programmazione della Scala. Die Schöpfung  non rappresenta infatti un avvenimento episodico: in cartellone il 3 e 4 ottobre il Requiem  di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Chailly, opera scelta come omaggio al compianto Claudio Abbado; Philippe Jordan dirigerà invece, il 21 dicembre, la Missa Solemnis  di Beethoven.