Festival del Film di Roma: l’edizione della svolta

È nato guardando ad Hollywood, accogliendo di anno in anno sul suo red carpet dive e divi di fama internazionale. Oggi sembra cambiare modello, adottando la formula “popolare” propria del Sundance Festival. Nessuna giuria per la nona edizione del Festival del Film di Roma, in scena dal 16 al 25 ottobre. A determinare l’assegnazione dei premi, proprio come avviene per la rassegna ideata da Robert Redford, sarà solo ed esclusivamente il pubblico.

Missione impegnativa per i cinefili che frequenteranno nei prossimi dieci giorni l’Auditorium Parco della Musica, da sempre palcoscenico del festival. Sono infatti oltre cinquanta le pellicole in concorso, metà delle quali presentate in anteprima mondiale: un cartellone ricchissimo, che sceglie però di aprire e chiudere nel segno della grande tradizione della commedia all’italiana. Presentando subito l’ultimo film di Alessandro Genovesi, Soap Opera  , e lasciando ad Andiamo a Quel Paese  di Ficarra e Picone il compito di calare il sipario.

In mezzo l’attesissimo Time Out of Mind  di Oren Moverman, con Richard Gere – tra le star attese a Roma – negli inediti panni di clochard; e poi l’ultimo lavoro di David Fincher, sul set con Ben Affleck e Rosamund Pike e The Knick , serial televisivo firmato da Steven Soderbergh. Curiuosità anche per Escobar: Paradise Lost , biopic sul celeberrimo padrino del narcotraffico colombiano, impersonato per l’occasione da Benicio Del Toro. Dobbiamo forse attenderci un nuovo Scarface ?

Kevin Costner, Clive Owen e Wim Wenders sono solo alcuni dei grandi nomi del cinema internazionale che hanno confermato il loro passaggio sulla passerella capitolina, come da tradizione attenta a intercettare il jet-set della settima arte. A fare gli onori di casa, quest’anno, Nicoletta Romanoff, scelta come madrina di una kermesse che non manca di celebrare il successo de La grande bellezza : in mostra alla Sala Sinopoli centocinquanta immagini di scena, fotografie spettacolari firmate da Gianni Fiorito.