Festival della Fotografia: a Roma si scatta in… MACRO!

27 Novembre 2014


Richiama l’immagine classica della quadreria, rifacendosi addirittura al modello rappresentato da Tiziano: così il suo direttore artistico, Marco Delogu, nobilita il concept della tredicesima edizione del Festival della Fotografia, quest’anno interamente concentrato sul tema del ritratto. Oggetto di indagine che viene declinato secondo molteplici direttrici, nella serie di mostre ed eventi che fino al prossimo 11 gennaio hanno il proprio cuore pulsante del MACRO di Roma.

E che sanno irradiarsi in altri punti della città, tra musei e gallerie, fino a spazi espositivi di natura eterogenea: nella costruzione di una rete di immagini che abbraccia l’intera Capitale. Tanti gli eroi e le eroine del nostro tempo, le icone rese immortali dalla magia di scatti senza tempo: siano essi personaggi famosi, celebrità, uomini di stato; oppure perfetti sconosciuti, consegnati alla Storia come simboli di un’epoca.

Con gli scatti di Johnny Moncada torniamo nella Roma degli Anni Sessanta, nella dinamica dolce vita  animata da splendide attrici e artisti irriverenti; mentre Larry Fink ci porta, pochi anni prima, a incontrare negli Stati Uniti i protagonisti della scena beatnik  resa immortale da Jack Kerouac. Tensioni delicatissime si incrociano negli sguardi degli adolescenti incontrati negli ultimi tempi da Ingar Krauss, a restituire l’enigma incarnato dalle nuove generazioni.

La sudafricana Zanele Muholi affronta in modo diretto il tema delle discriminazioni sessuali in un Paese, il suo, dove è forte il pericolo di esclusione sociale per omosessuali e transgender; volti come tanti quelli colti da Martin Bogren all’alba o al tramonto, in questa o quella città senza nome. Fermati con immagini fugaci, nell’indeterminatezza del fuori fuoco, a restituire un atlante di struggente umanità.

[nella foto: Festival Internazionale della Fotografia di Roma: Portrait, di Marco Cipriani – Roma, San Pietro 2014]