L’appello di Pete Townshend: salvate Denmark Street!

15 Dicembre 2014


Al civico numero quattro ci sono i Regents Studios che accolsero i Rollin Stones in fase di registrazione; al sei vivevano i Sex Pistols e al nove si trova il leggendario Gioconda Café  ai cui tavolini non era infrequente trovare David Bowie o i membri degli Small Faces. È un vero e proprio distretto della musica quello che si affaccia a Londra su Denmark Street, via dove presero a concentrarsi gli indirizzi di quelle che sarebbero diventate alcune tra le più importanti etichette discografiche al mondo.

Una strada entrata nel mito, come testimonia la targa commemorativa posizionata al suo ingresso – ironia della sorte – dolo pochi mesi fa; poco prima cioè che venisse presentato il progetto di riqualificazione urbana che punta a cambiare per sempre il volto di un’area dove il tempo sembra essersi fermato agli anni della Swinging London. Nelle intenzioni del gruppo di imprenditori che spinge per il cambiamento il futuro di Denmark Street è fatto di aree commerciali, gallerie, un locale per musica dal vivo da ottocento posti. Senza alcun tipo di legame con il suo glorioso passato.

Ha già raccolto 17mila firme la mobilitazione popolare che punta a fare massa critica perché il governo della città impedisca i lavori; diciassettemila nomi di cittadini comuni, amanti del rock, nostalgici e anche star: come Pete Townshend, chitarrista degli Who che nelle scorse ore è sceso in campo in prima persona nella battaglia per conservare intatta l’aura di un luogo intriso di magia.

È qui infatti che Elton John ha scritto un capolavoro come Your Song , qui che il chitarrista dei Thin Lizzy ha comprato il suo primo strumento; qui che hanno registrato personalità come Jimi Hendrix, Jon Lord dei Deep Purple, Jimmi Page. Ed è qui che, nel 1963, un giovanissimo folk-singer americano vide rifiutarsi la pubblicazione di un brano perché ritenuto poco commerciale: quel ragazzo si chiamava Paul Simon, la sua canzone The Sound of Silence .

[nella foto: Denmark Street, Londra – foto David Dixon, fonte Wikipedia]