Cooperare per dar voce all’arte, per moltiplicarne le visioni, per costruire un racconto a più voci, collegate in una grande rete – adriatica e transmediale: è questo, in sintesi, lo spirito di Coexistence: for a new adriatic Koinè, mostra itinerante che inaugura oggi la sua ultima tappa, presso la Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare.
Giunge al termine del suo “tour” lungo le coste dell’Adriatico la mostra Coexistence: for a new Adriatic koinè, itinerante per una vocazione già contenuta nello stesso titolo. Dopo le tappe di Tirana (Albania), Cetinje (Montenegro), Rijeka (Croazia), Venezia (Italia), l’esposizione curata da Antonio Frugis inaugura stasera presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, in Puglia.
Fino al 1 marzo 2015, lo spazio della Fondazione sarà quindi animato dagli artisti dei cinque Paesi che hanno contribuito a questa iniziativa: Albania, Montenegro, Croazia e Italia, naturalmente, con la doppia partecipazione regionale di Veneto e Puglia. Provenienti dalle differenti aree geografiche e coordinati da un team di curatori diretti dalla stessa Fondazione Museo Pino Pascali, gli artisti sono stati chiamati a confrontarsi su tematiche comuni: miti e leggende, spiritualità e religioni, flussi migratori e nomadismo.
La mostra è parte del progetto arTvision. A live art channel, finanziato nell’ambito del Programma europeo IPA Adriatic CBC 2007/2013, che ha l’intento di mobilitare e connettere spinte creative provenienti da diverse aree geografiche. E rafforzare, quindi, quell’idea di Unione che non è di esclusiva pertinenza del dibattito politico, affondando le sue radici in una lunga storia di scambi e confronti culturali.
Cooperare per dar voce all’arte, per moltiplicarne le visioni, per costruire un racconto a più voci, collegate in una grande rete – adriatica e transmediale. È questo, in sintesi, lo spirito che si è percepito a ogni tappa di Coexistence: for a new adriatic Koinè. Mostra che non vuole certo nascondere discontinuità e differenze che pur esistono tra i popoli di questo angolo del Mediterraneo, ma ciò nonostante riesce a far dialogare le singole identità territoriali rintracciandone una matrice culturale comune. Condivisa, come il mare che bagna tutte le nazioni rappresentate.