La mostra "Goya: The Witches and Old Women Album" alla Courtauld Gallery di Londra è la prima occasione nella storia per ammirare assieme i disegni dell'Album D, realizzati dall'artista spagnolo per una ristretta cerchia di estimatori.
Dopo Schiele, la Courtauld Gallery di Londra porta in mostra un altro nome illustre dell’arte europea: lo spagnolo Francisco Goya. Per la prima volta nella storia, un’esposizione riesce a riunire il cosiddetto Album D, in cui Goya raccolse una serie di disegni negli ultimi anni della sua vita. Le 22 opere esposte – da oggi fino al 25 maggio – hanno due soggetti principali, streghe e donne anziane.
La mostra non a caso ha un titolo prosaico, Goya: The Witches and Old Women Album, a sottolineare la notevole coerenza dell’album e l’occasione di ammirarlo finalmente nella sua interezza. E nella sequenza originale con cui i disegni erano impaginati, ricostruita dai curatori della Courtauld Gallery grazie all’abitudine di Goya di titolare – e datare – ciascun disegno.
L’Album D è uno degli otto album che l’artista spagnolo realizzò esclusivamente per se stesso, al di fuori di qualsiasi commissione: questi disegni non furono mai resi pubblici nel corso della sua vita. La pratica di realizzare album privati ha inizio dopo i cinquant’anni di Goya, all’indomani di quella malattia che lo lascerà completamente sordo.
Così caratterizzati, questi album non hanno un precedente storico, dal momento che le raccolte di disegni fino ad allora avevano un valore prettamente utilitario: servivano agli artisti come appunti visivi, per tenere a mente dettagli osservati dal vero o composizioni da sviluppare nelle opere definitive. Al contrario, gli album di Goya sviluppano una riflessione autonoma e compiuta in se stessa. Semplicemente, destinata a una ristretta cerchia di estimatori.
I 22 disegni riuniti, gli unici giunti fino a noi del corpus originario, sono stati verosimilmente realizzati nel periodo tra il 1819 e il 1823. Gli stessi anni in cui Goya acquista e poi dipinge la Quinta del Sordo. Disegni e dipinti murali sono accomunati dall’interesse dell’artista per il fantastico, il mondo dell’incubo e dell’inconscio – anche se dovremo aspettare Freud per definirlo così. Nell’album, in particolare, Goya coglie l’occasione per esprimere le sue più intime considerazioni sulla natura umana, rappresentandone passioni e paure sotto la lente deformante della caricatura, grottesca o umoristica.