Arte e amore. Dieci opere per San Valentino 14 Febbraio 2015
Nel giorno dedicato a tutti gli innamorati, abbiamo stilato la nostra top ten di opere d'arte a tema, spaziando tra le epoche e gli stili: dalla scultura alla fotografia, senza dimenticare i classici della pittura moderna e le stampe giapponesi. Eccovi la nostra galleria di San Valentino, celebrazione artistica dell'amore in tutte le sue declinazioni.
Antonio Canova, Amore e Psiche, 1788-93, scultura in marmo
La prima delle tre versioni realizzate da Canova di questo soggetto è anche la più famosa, custodita all’interno del Louvre di Parigi. Con una composizione di raro equilibrio – considerando anche che si tratta di una scultura a tutto tondo, priva di appoggi – Canova ritrae i due amati nel momento di massima tensione emotiva: prima del bacio. Colti in un attimo di reciproca contemplazione estatica, Amore e Psiche rappresentano l’ideale neoclassico della bellezza: tutta tesa a una perfezione che nulla, neppure un’intensa passione, deve disturbare.
Peter Paul Rubens, Venere e Adone, 1630 circa, olio su tela
Aiutata da Cupido, Venere cerca invano di convincere il suo amato Adone a restare con lei, invece che andare a caccia. L’episodio è stato rappresentato per primo da Tiziano, in un dipinto (ora al Prado di Madrid) visto e studiato da Rubens. Il racconto mitico si presta per esprimere tutto il languore e la passionalità degli innamorati al momento di una separazione. Anche se momentanea… e di certo meno drammatica.
Auguste Rodin, Il bacio, 1888-1889, scultura in marmo
Gli amanti di Rodin si baciano, eccome. Anzi, lui poggia languidamente una mano sul fianco dell’amata; gesto che, per quanto pudico, allude comunque a un forte desiderio che chiede soddisfazione. Non a caso, la scultura si ispira alla storia di Paolo e Francesca, cui per primo diede voce Dante nel V Canto della Divina Commedia. “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona”, recita la famosa terzina in cui Francesca confessa proprio quello che Rodin rappresenta, in ossequio al suo credo romantico: non si può non amare… e resistere alla passione.
Francesco Hayez, Il bacio, 1859, olio su tela
Un altro bacio del Romanticismo ottocentesco entra di diritto nella nostra photogallery. Rappresenta un’altra storia italiana, tra l’altro, perché simboleggia nei colori utilizzati – bianco, rosso, verde e azzurro – i tricolori di Italia e Francia da poco giunte a siglare un’importante alleanza. Al di là del valore storico dell’opera, i visitatori italiani e stranieri della Pinacoteca di Brera restano tuttora ammaliati dal languore di questo bacio. Vero protagonista della scena, tanto che persino la rappresentazione dei volti passa in secondo piano, per assicurare al gesto la massima universalità.
Egon Schiele, L’abbraccio, 1917, olio su tela
Dopo il matrimonio con Edith Harms nel 1914, sua ultima modella e grande amore della sua vita, anche lo stile pittorico di Egon Schiele conosce una maturazione. L’artista viennese abbandona i nudi emaciati e contorti della fase giovanile e, pur dedicandosi ancora alle tematiche sessuali, le sue figure mostrano un rapporto diverso con la propria fisicità. Come in questro Abbraccio, fatto di carne e sentimenti in egual misura.
Henri de Toulouse-Lautrec, A letto, 1892, olio su cartone
Da perfetto bohémien del tardo Ottocento, il conte di Toulouse-Lautrec-Montfa era risaputamente un assiduo frequentatore delle case chiuse parigine. Invece di rappresentarne i più sordidi aspetti, il pittore ousider amava cogliere i momenti più intimi, e delicati, di quelle prostitute di cui era divenuto ormai amico e confidente, sentendosi anche lui un emarginato. In due dipinti, il pittore ritrae due donne nello stesso letto, prima dormienti e poi appena sveglie. Il legame sentimentale tra le due protagoniste non ha bisogno di gesti eclatanti per emergere: è sottinteso nella naturalezza con cui condividono il giaciglio e – sembra quasi di sentirli – i rispettivi respiri.
Suzuki Harunobu, Una coppia suona lo stesso kokyû, 1768–69, stampa su legno
Vissuto nel periodo Edo, l’artista giapponese è stato il primo a produrre stampe colorate, ma si ricorda soprattutto per aver rappresentato con leggiadria e delicatezza le figure della sua epoca, in particolar modo le donne. Come molti altri, Suzuki Harunobu è autore anche di alcune immagini a sfondo erotico, conosciute come shunga, ma resta degna di maggior nota la sua capacità di rappresentare amanti e innamorati in gesti di quotidiana intimità.
Marc Chagall, Compleanno, 1915, olio su cartone
Questo dipinto è uno dei tanti canti d’amore che l’artista russo ha dedicato alla sua prima moglie, Bella. Con lo stile immaginifico e infantile che è tipico delle sue più celebri creazioni, Chagall rappresenta qui la tipica esaltazione delle persone innamorate: è capitato a tutti di sperimentare in prima persona il verso secondo cui “l’amore ti mette le ali”. Così succede anche a Chagall sposato, che pur di baciare a sorpresa la sua Bella si libra nell’aria. Ritraendosi in una posa tanto impossibile, quanto lui la fa sembrare una leggerezza.
Henri Cartier-Bresson, In treno – Romania, 1975, fotografia in bianco e nero
Il fotografo dell’attimo fuggente è passato alla storia per aver colto momenti più dinamici, spesso legati a eventi di grande drammaticità e risonanza mediatica. Sapeva però applicare occhio e obiettivo della sua macchina fotografica a qualsiasi dettaglio trovasse significativo. Anche – ed è questo il caso – durante un lungo viaggio in treno attraverso la Romania, quando incontra una coppia che riposa. In una posizione scomoda, lei contorta e lui avvinghiato al suo collo a proteggerla inconsciamente. D’altronde, cosa non si fa per amore?
Mads Nissen, Jon e Alex – una coppia omossessuale durante un momento di intimità a San Pietroburgo, in Russa, 2014, fotografia a colori
Non si tratta di una fotografia artistica in senso stretto, dal momento che appartiene a un reportage realizzato dal fotogiornalista danese Mads Nissen nel 2014, per documentare le crescenti difficoltà incontrate dagli omosessuali in Russia per veder rispettati i propri diritti. Ma il commento di Alessia Glaviano spiega sia perché la giuria del World Press Photo ha deciso che questa è la fotografia dell’anno, sia perché chiude degnamente la nostra photogallery per celebrare San Valentino: “Questa foto porta un messaggio sull’amore, come risposta a qualsiasi cosa stia accadendo nel mondo. Parla dell’amore come una questione globale, in un modo che trascende il genere”.