Alla Pinacoteca Ambrosiana e in Santa Maria delle Grazie a Milano, vanno in scena i leggendari disegni del Codice Atlantico leonardesco. Un viaggio affascinante, alla scoperta dei progetti di una mente geniale.
Nell’anno dell’Expo, Milano dedica un eccezionale omaggio a uno dei suoi cittadini “acquisiti” più illustri. Per iniziativa della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, inaugura oggi in due sedi espositive – la Pinacoteca e la Sacrestia della vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie, opera del “collega” Bramante – la rassegna dedicata ai disegni di Leonardo da Vinci, icona universale di genialità e spirito creativo.
Gli 88 fogli protagonisti della mostra curata da Pietro C. Marani, esposti in due tranche di tre mesi ciascuna, testimoniano i principali interessi leonardeschi e le tematiche artistiche, scientifiche e tecnologiche sviluppate dal maestro nell’arco dell’intera carriera. Il tutto trova esplicitazione immediata in uno degli strumenti cari a Leonardo, il disegno.
Il nucleo di tavole presentate in mostra appartiene infatti al celebre Codice Atlantico, il cui nome evoca il poderoso formato della raccolta, che ad oggi resta la più completa collezione di fogli leonardeschi conosciuti al mondo.
Allestito nel tardo Cinquecento dallo scultore Pompeo Leoni, con una miscellanea di 1750 esempi tra scritti e disegni, il Codice Atlantico fa definitivamente ritorno alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana nel 1815, dopo la capitolazione di Napoleone e una serie di migrazioni geografiche. Recentemente sfascicolati e montati su passe-partout moderni, i 1118 fogli che costituiscono il Codice vanno in mostra a Milano con una mirabile selezione.
Dalla matematica all’astronomia, dalla botanica alla chimica, i disegni di Leonardo attestano anche la celebrazione dei dispositivi meccanici da lui ideati. Le preziose annotazioni a margine registrano i pensieri di Leonardo proprio nel loro affacciarsi alla sua mente geniale, trasformando questa esposizione in una rara opportunità di incontro con uno dei grandi nomi della storia dell’arte.