La capitale sabauda ospita la 14esima edizione del Piemonte Movie gLocal Film Festival. Quattro giorni per scoprire, e premiare, le firme del cinema regionale indipendente.
Dopo un arresto forzato dovuto alla mancanza di fondi destinati alla cultura, inaugura oggi a Torino la quattordicesima edizione della rassegna promossa dall’Associazione Piemonte Movie: l’appuntamento è con la produzione regionale indipendente e la celebrazione dei grandi nomi della cinematografia piemontese. Il festival, ideato nel 2000, propone infatti un’istantanea sull’attuale condizione della settima arte in terra sabauda, con una serie di premi ed eventi speciali.
L’edizione 2015, dall’ironico titolo C’era una volta e c’è ancora, concentra le sue attività tra la Sala Il Movie e il Cinema Massimo, strutturandosi in tre sezioni giocate tra presente e futuro. Panoramica Doc e Spazio Piemonte raccolgono i risultati di due momenti competitivi riservati alla produzione documentaristica, con la presentazione di dieci opere scelte tra le 33 in concorso, e alla realizzazione di cortometraggi di registi piemontesi, che ha visto l’attiva partecipazione del pubblico nella scelta di alcuni dei 30 finalisti.
Lo spazio del suono, terzo momento della rassegna, è un omaggio a Davide Ferrario e alla sua abilità nell’associare alla regia dei propri film la colonna sonora più azzeccata. Dai Marlene Kuntz ai C.S.I., sono tanti i camei e le partecipazioni attoriali che rendono le pellicole del regista lombardo innamorato di Torino un esempio di equilibrio tra suono e immagine.
Nel ruolo di produttore, Ferrario inaugura inoltre la rassegna con la proiezione di Walking with Red Rhino – A spasso con Alberto Signetto, documentario di Marilena Moretti sul regista piemontese da poco scomparso, cui è intitolato anche uno dei premi del festival.
Due gli eventi speciali che completano il calendario della rassegna: la proiezione della web serie Blind Fate, prodotta dalla torinese Meibi e girata tra Monferrato e Astigiano, e quella del video Un ritorno di Gianluca e Massimiliano De Serio. Entrambi i lavori, presentati sul grande schermo per la prima volta, indagano due diversi approcci all’audiovisivo.
Infine, La classe operaia va in paradiso, pellicola cult di Elio Petri, scelta da Ferrario come rappresentativa del focus Razza operaia, chiude il ciclo riportando al centro Torino, il suo essere sfondo e soggetto delle tematiche contemporanee.
[Immagine di apertura: Office Kingdom, film d’animazione di Eleonora Bertolucci, Salvatore Centoducati, Giulio De Toma e Ruben Pirito]