Sorella del noto poeta e drammaturgo Paul, scultrice e amante di Auguste Rodin: non è facile definire la straordinaria figura di Camille Claudel. Ci prova uno spettacolo teatrale, in scena dal 10 al 14 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano
A partire da domani e fino al 14 marzo, al Teatro Franco Parenti di Milano andrà in scena lo spettacolo L’Âge mûr nié – Lettere di Camille Claudel, con il quale la professoressa Maddalena Mazzocut-Mis, docente di Estetica dell’Università degli Studi di Milano, cerca di restituire il dramma umano dell’artista e della giovane donna, in cui arte e vita si fondono conducendola a un terribile destino.
Sorella del famoso Paul Claudel, Camille decide di intraprendere una strada diversa ma ugualmente creativa: invece delle parole, sceglie di esprimersi attraverso la scultura. Conosce così, ad appena 19 anni, l’uomo che le farà da maestro e da innamorato per il successivo decennio: l’artista Auguste Rodin, del quale diventa appunto assistente in atelier e amante. La tumultuosa relazione non avrà un lieto fine, perché il famoso scultore rifiuterà di sposare Camille, preferendo restare con la sua compagna di vita, Rose.
Il titolo dello spettacolo, la cui narrazione è scandita proprio da stralci dell’epistolario della scultrice, viene da un’opera realizzata da Camille Claudel sul finire dell’Ottocento, L’Âge mûr, dopo la rottura con Rodin. Difficile non interpretare in senso autobiografico la scultura, una volta che si conoscono i retroscena della vita stessa di Camille: nell’opera, una donna in ginocchio cerca di trattenere ancora a sé un uomo che incede in direzione opposta, voltandole già le spalle.