Giovedì 5 marzo, il pluripremiato spettacolo 'Un bès. Antonio Ligabue' approda al Teatro Cittadella di Lugano. Per una serata in compagnia di un artista tutt’altro che marginale.
Mario Perrotta porta a Lugano il primo spettacolo del suo Progetto Ligabue – arte, marginalità e follia. Per una sera, Un bès. Antonio Ligabue animerà la rassegna I Grandi Interpreti promossa dal Teatro Cittadella, facendo rivivere una personalità controversa, in bilico tra follia clinica e genialità artistica.
Ideato nel 2013 e subito valso al suo autore e interprete il Premio Ubu come miglior attore protagonista, Un bès celebra la componente umana di Antonio Ligabue.
Tratteggiandone la solitudine e il senso di emarginazione, Perrotta crea per lui una narrazione a monologhi rivolti dal pittore alla madre naturale che lo ha abbandonato, a quella adottiva che lo allontana da sé, ai suoi concittadini che lo deridono senza sosta. Entità quasi tangibili, portate in scena grazie ai disegni eseguiti dall’attore nel corso dello spettacolo.
Il bacio, sempre invocato da Ligabue nel suo vagabondare, resta un’implorazione a vuoto, emblema della lucidità che spesso contraddistingue lo scemo del villaggio.
Nato a Zurigo nel 1899 da madre italiana e padre ignoto, Antonio Ligabue conosce fin dall’infanzia una vita difficile. Adottato da una coppia di svizzeri e costretto a continui spostamenti, subisce il primo internamento in manicomio a nemmeno vent’anni di età. Espulso dal paese natale, giunge a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, dove alterna violente crisi nervose e ricoveri forzati in manicomio a un’intensa carriera artistica. Restio ad accettare la fama procuratagli dalle sue stesse opere, Ligabue continua a nascondersi tra i boschi emiliani e le rive del Po, senza smettere di ritrarli, con sfrenata vitalità.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1965, pubblico e critica gli attribuiscono finalmente i riconoscimenti che merita, con il successo della retrospettiva a lui dedicata nell’ambito della IX Quadriennale di Roma e con le più recenti mostre monografiche in sua memoria. Pittore, scultore, disegnatore, oggi anche protagonista di un’opera teatrale, Ligabue ha saputo prendersi una rivincita – seppure postuma – sull’emarginazione, come uomo e come artista.