Nell’ambito di Expo in Città, due spettacoli di teatro e danza restituiranno alla città di Milano il Teatro Continuo di Alberto Burri. Costruito nel 1973 all'interno di Parco Sempione, era stato smantellato nel 1989.
Sabato 23 maggio, il Teatro Continuo di Alberto Burri riprenderà il suo posto all’interno di Parco Sempione, a Milano. A inaugurarlo saranno due spettacoli: TeatroContinuo (Scusi, Maestro), prima assoluta del brano commissionato per l’occasione a Nicola Campogrande ed eseguito dal Quartetto di corni dell’Orchestra Verdi, e Combustioni, coreografia originale di Emanuela Tagliavia – su musiche di Giampaolo Testoni – per 23 danzatori, diplomati e allievi del corso di Teatro danza della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.
Il Teatro Continuo mancava da Milano dal 1989, quando – ormai in stato di abbandono – fu smantellato. Era stato progettato da Alberto Burri e realizzato nel 1973, in occasione della XV Triennale, nell’ambito della sezione Contatto Arte – Città, di cui facevano parte anche i Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico e l’Accumulazione Musicale e Seduta dell’artista francese Arman, tuttora presenti nel parco.
Il Teatro è stato ricostruito secondo la struttura originaria (come testimoniata dalla foto d’epoca in apertura), che comprendeva una piattaforma in cemento e sei quinte laterali rotanti in acciaio dipinto. La scena teatrale non aveva un fondale, ma era studiata per incorporare lo spazio urbano circostante e sfruttare il cosiddetto “cannocchiale prospettico” che è proprio della stessa architettura del giardino di Parco Sempione; il Teatro incornicia così la torre del Filarete del Castello Sforzesco in una direzione e l’Arco della Pace nell’altra.
Concepito come un’opera d’arte totale in cui convergessero musica, drammaturgia, coreutica, poesia e arti figurative, il palco poteva essere utilizzato dai cittadini indipendentemente o per spettacoli organizzati.
L’opera precede la svolta di Alberto Burri verso la monumentalità e la riflessione sullo spazio sociale e urbano, che troverà piena realizzazione nel celebre Grande Cretto di Gibellina, completato nel 1989.