15 Maggio 2015
La sanguigna Barcellona d’inizio secolo è protagonista di una grande retrospettiva a Ferrara che, tra arte e politica, getta uno sguardo sul passato più prossimo.
Palazzo dei Diamanti apre la stagione espositiva 2015-2016 con una nuova, imperdibile rassegna. Fino al 19 luglio, La Rosa di Fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì accompagnerà il pubblico in un intenso viaggio alla scoperta della vitalità artistica e politica che animava il capoluogo catalano all’inizio del Novecento.
Rosa di Fuoco era infatti il nome in codice con cui gli anarchici indicavano Barcellona nei primi anni del XX secolo; un titolo che racchiude il senso di profondo fervore vissuto dalla città negli ultimi scampoli ottocenteschi. Se la dirompente modernità introdotta dall’Esposizione Universale del 1888 ebbe positive ripercussioni sul sistema economico e industriale della regione, veicolò anche nuovi impulsi creativi.
Poeti, intellettuali e artisti affollavano giorno e notte le Ramblas e i caffè del Barrio Gotico, rendendo Barcellona uno snodo vitale in costante evoluzione. I paralleli eventi politici e le marcate tensioni sociali, culminati nella Settimana Tragica del 1909 e nella conseguente repressione, completano l’irrequieto ritratto della città cui la mostra rende omaggio attraverso i protagonisti del tempo.
Dal giovanissimo Picasso, presto assorbito dalla scena parigina, ai volti meno noti ma ugualmente eccezionali di Ramon Casas, Santiago Rusiñol e Isidre Nonell, in molti ravvivarono il clima artistico della città, non soltanto attraverso la pittura.
Le sezioni dedicate all’architettura di Gaudì e ai risultati ottenuti nella grafica, nell’arredo, nella produzione di ceramiche e sculture rendono l’esposizione ferrarese un utile mezzo per comprendere il “fuoco sacro” che percorse Barcellona, in un passato decisamente vicino.
[Immagine d’apertura: Pablo Picasso, Donna a teatro (Le Divan japonais), 1901. Acquerello e gouache su cartone, cm 39 x 53, collezione privata © Succession Picasso, by SIAE 2015]