La Tate Modern di Londra ospita la prima retrospettiva inglese dedicata alla protagonista femminile dell’avanguardia novecentesca. Un omaggio alla sua lunga carriera, dall'arte alla moda.
The Ey Exhibition: Sonia Delaunay è l’evento espositivo per eccellenza, all’interno dell’offerta culturale primaverile in terra londinese. Fino al 9 agosto, le famose sale della Tate Modern faranno da sfondo alla straordinaria rassegna intitolata a una delle artiste più versatili e longeve dell’Avanguardia Storica, quella di inizio Novecento, nonché moglie di Robert Delaunay.
Organizzata secondo un criterio cronologico, la mostra raccoglie una selezione di capolavori che spaziano dalle vibranti, colorate pitture astratte a stoffe e abiti, dimostrando l’estrema poliedricità di un’artista capace di innovarsi costantemente nell’arco di una carriera durata sessant’anni. I protagonisti assoluti della rassegna sono i temi cari alla Delaunay – il colore, il dinamismo, le forme geometriche – che ricorrono lungo il percorso di visita.
Nata ad Odessa nel 1885, appena ventenne l’artista si trasferì a Parigi, lasciandosi subito coinvolgere dal fermento avanguardistico della capitale francese. Sposato il pittore Robert Delaunay, sviluppò insieme a lui uno stile che chiamarono Simultaneismo, basato su movimentate composizioni astratte di colori e forme: una declinazione più vivace e meno “scientifica” del Cubismo, che appunto per il suo carattere “sognante” è passato alla storia dell’arte come Cubismo Orfico.
I soggetti di queste opere, alcune delle quali presenti in mostra, si ispirano a una modernità sempre più vitale, fatta di luci, svago e una profonda pulsione a cercare il piacere sensoriale.
Con queste premesse, il passo dall’arte visiva alla moda fu naturalmente breve: la Delaunay iniziò a Parigi una sperimentazione nel campo dell’abbigliamento che la accompagnerà per tutta la vita. I suoi atelier in Spagna e a Parigi riscossero un grandioso successo fino a tutti gli anni Trenta, annoverando fra i clienti anche star hollywoodiane, artisti e compagnie di danza come i Ballets Russes.
La mostra londinese testimonia l’apertura di Sonia Delaunay alle suggestioni contemporanee e l’innato desiderio di rinnovamento che non la abbandonò mai, facendone un’icona di indipendenza e creatività.