A Vienna, è record per l’arte italiana dagli anni Cinquanta in poi. Nella casa d’aste austriaca Dorotheum si conferma l’interesse dei collezionisti internazionali per Lucio Fontana e gli altri autori del dopoguerra.
È ormai un dato di fatto: l’arte italiana d’avanguardia del secondo dopoguerra piace ai collezionisti di tutto il mondo. Le conferme arrivano asta dopo asta, fiera dopo fiera, da Milano a Maastricht, da Londra ad Hong Kong. Stavolta, la riprova arriva da Vienna, dalla casa d’aste austriaca Dorotheum che, la scorsa settimana, ha raggiunto cifre record.
A condurre la vendita è stata una tela monocroma di Enrico Castellani che ha sfiorato il milione. In queste occasioni, non manca mai Lucio Fontana, un altro pilastro della scena artistica milanese degli anni Cinquanta: il suo Busto di donna in terracotta smaltata ha attirato l’attenzione dei collezionisti internazionali in sala, con un’aggiudicazione finale di più di 588 mila euro.
Grandi numeri anche per Dadamaino, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Paolo Scheggi, Carla Accardi e Agostino Bonalumi, presente in catalogo con diverse opere rappresentative delle sue ricerche astratte, e per Mauro Staccioli, scultore – tuttora vivente – di Volterra: la sua scultura in acciaio è stata venduta per la cifra record di 204 mila euro.