21 Giugno 2015
Sino al 9 novembre, la mostra ‘Da Bellini a Tiepolo’ ripercorre l’arte italiana, dalla pittura umanista del Bellini sino alla straordinaria stagione dell’arte veneziana del Settecento, incarnata dal Tiepolo e dagli altri artisti della sua generazione.
In Valle d’Aosta, al Forte di Bard si ripercorrono tre secoli di storia dell’arte italiana nella mostra Da Bellini a Tiepolo. Con la direzione di Vittorio Sgarbi, l’esposizione presenta una selezione di capolavori dell’arte veneta dal Quattrocento al Settecento, provenienti dalle collezioni della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo.
Il percorso espositivo si apre con le opere sulla vita di Santa Lucia dipinte da Quirizio da Murano, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e il Contadinello di Tiziano. Il nucleo di dipinti del Rinascimento si completa con Palma il Vecchio (nell’immagine in apertura, La Madonna col Bambino tra i Santi Gerolamo ed Elena), i quattro ritratti attribuiti alla cerchia di Tintoretto e con alcune opere rappresentative della Scuola Ferrarese ed Emiliana, come la tavoletta con La lotta fra Davide e Golia di Ippolito Scarsella e il San Gerolamo nel deserto del Domenichino.
Lo splendore del Seicento veneziano è raccontato invece nelle opere di Pietro Vecchia, Pietro Bellotti e Bernardo Strozzi. Mentre il secolo d’oro di Venezia – il Settecento – è introdotto da Luca Giordano e prosegue con i maestri Giambattista Piazzetta, Giambattista Pittoni, Giuseppe Nogari e Alessandro Longhi. La pittura di paesaggio è affidata alle tele di Luca Carlevarijs, precursore del Canaletto e degli altri vedutisti veneziani, e di Francesco Zais.
Il percorso si conclude con una galleria di ritratti: dal raffinato autoritratto di Rosalba Carriera all’ironica rappresentazione del Conte Giulio Contarini da Mula di Alessandro Longhi, sino al famoso Ritratto di Antonio Riccobono firmato dal Tiepolo.