Sino al 12 luglio, a Palazzo Ducale di Genova una grande mostra ripercorre il movimento artistico dell’Espressionismo tedesco, nell’anno in cui si ricorda il centenario dalla Grande Guerra.
Nel 1905, quattro giovani artisti fondavano a Dresda il gruppo Die Brücke, letteralmente “Il Ponte”, sotto il segno di una fede artistica rivoluzionaria proiettata verso il futuro. Quegli artisti erano Ernst Ludwig Kirchner, Fritz Bleyl, Erich Heckel e Karl Schmidt‐Rottluff, ai quali si unirono presto anche Max Pechstein, Emil Nolde e Otto Müller.
Sino al 12 luglio, a Palazzo Ducale di Genova, la mostra Da Kirchner a Nolde: Espressionismo tedesco 1905-1913 – curata da Magdalena Moeller, direttrice del Brücke Museum di Berlino, e da Stefano Zuffi – ripercorre la rapida ma intensa esperienza del movimento d’avanguardia.
In mostra sono esposte oltre 150 opere tra olii su tela e cartone, incisioni su legno, carboncini, pastelli e acquerelli su carta, litografie e acqueforti, provenienti dal Brücke Museum di Berlino, in cui si rintracciano i tratti caratteristici del movimento, a cominciare dalla tendenza esasperata all’espressione soggettiva e dalla volontà di manifestare il proprio genuino disprezzo nei confronti dei valori corrotti della nuova società urbana.
Attraverso l’uso di colori acidi e violenti, di un segno tagliente e incisivo e di un linguaggio deformante e provocatorio, gli artisti dell’Espressionismo tedesco rappresentarono l’immoralità del loro tempo, la solitudine e l’alienazione dell’uomo contemporaneo, il malessere e il tormento verso le ipocrisie della società borghese della Germania, che senza rendersene conto si trovava già a un passo dagli orrori della Prima Guerra Mondiale, di cui quest’anno ricorre il centenario.
[Immagine in apertura: Erich Heckel – Olaf Samsonsgang a Flensburg, 1913, Olio su tela, 68 x 79 cm, Brücke-Museum, Berlino]