Il capoluogo toscano dedica una mostra affascinante a una delle pietre più utilizzate nell'arte sin dall'antichità. In un percorso alla scoperta di un materiale carico di magici significati e di un colore blu inconfondibile.
Il Museo degli Argenti di Firenze arricchisce la sua collezione con un evento espositivo imperdibile. Fino all’11 ottobre, l’istituzione fiorentina – già custode di una preziosa raccolta di vasi intagliati in lapislazzuli, iniziata dalla famiglia Medici nel Cinquecento – ospiterà Lapislazzuli. Magia del blu, una rassegna dedicata alla straordinaria pietra originaria dell’Afghanistan.
Noto fin dall’antichità per il suo colore prodigioso che racchiudeva magiche venature dorate, il lapislazzuli ha attraversato la storia, declinato in forme e usi diversi. La mostra fiorentina ripercorre le vicende di questo materiale, coniugando l’aspetto estetico ed artistico con le peculiarità minerarie.
Suddivisa in quattro sezioni, la rassegna offre una panoramica sugli impieghi del lapislazzuli nei secoli.
Alcuni campioni della magica pietra blu sono accostati a vasi e coppe rinascimentali provenienti dai più famosi musei d’Europa, mentre la successiva evoluzione secentesca è caratterizzata dall’uso del lapislazzuli per creare intarsi geometrici e pitture. Divenuta sempre più rara, questa pietra semipreziosa divenne poi appannaggio esclusivo di nobili e ordini sacri. Per sfociare nel più puro dei pigmenti blu, colore evocato da un’opera di Yves Klein che chiude la mostra.
[Immagine in apertura: Botteghe granducali (Caroni ?), Coppa a catino, ante 1589, lapislazzuli. Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti]