La mostra a Milano omaggia il ruolo primario che la pittura gioca da sempre fra le arti visive: paesaggio, ritratto, figura umana e astrazione ricorrono anche nelle ricerche contemporanee, sottolineando il carattere “eterno” di questa forma artistica.
Inaugurerà mercoledì 17 giugno Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS Art Collection, l’attesa esposizione che consolida il legame tra la GAM di Milano – sede dell’evento – e la società svizzera, detentrice della prestigiosa collezione in mostra.
Curata da Francesco Bonami, la rassegna rientra nel calendario delle iniziative ufficiali di ExpoinCittà; fino al prossimo 4 ottobre, affascinerà il pubblico con un allestimento che gioca su un doppio livello pittorico, quello dello spazio e quello delle opere esposte.
La pareti, infatti, sono coperte da fotografie che riproducono le sale della GAM così come sono nel momento in cui ospitano la collezione permanente del museo. Su questa originale base trovano spazio i dipinti contemporanei protagonisti della rassegna.
La splendida Wunderkammer ricreata al piano terra della Galleria comunale racchiude dunque, visibili per la prima volta agli spettatori italiani, oltre 100 tra le maggiori opere della UBS Art Collection dagli anni ‘60 ad oggi realizzate da 91 artisti internazionali fra cui Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Damien Hirst, Gerhard Richter, Thomas Struth e Hiroshi Sugimoto.
La mostra milanese omaggia il ruolo primario che la pittura gioca da sempre fra le arti visive, svelandone le tracce nella contemporaneità. Paesaggio, ritratto, figura umana e astrazione ricorrono anche negli esiti pittorici più attuali, sottolineando il carattere “eterno” della pittura, capace di riportare l’ordine anche nella confusione dei linguaggi artistici. Un po’ il ruolo svolto dal pianista dei salon nei più classici film western. Allora, il proverbiale monito “Don’t shoot the pianist” diventa per l’occasione Don’t Shoot the Painter.