Tra estetica classica e iconografia contemporanea, Francesco Vezzoli stupisce ancora con una reinterpretazione del mito ovidiano di Apollo e Marsia. Alla Galleria Franco Noero, sino al 31 luglio.
Per la sua nuova mostra nella Galleria Franco Noero di Torino, Francesco Vezzoli si affida alla letteratura latina, rispolverando il racconto mitologico di Apollo e Marsia, contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio.
L’artista inscena negli spazi della galleria una riedizione allegorica della sfida musicale tra il dio greco e il sileno, che si concluse con la vittoria del primo, il quale decise di punire la superbia di Marsia legandolo a un albero e scorticandolo vivo.
Il percorso del visitatore nello spazio espositivo è obbligato e indirizzato verso il centro in cui si compie il clou della narrazione. Due sculture e nove light boxes compongono l’allestimento. Queste ultime rappresentano le nove Muse, che furono chiamate a giudicare la competizione e che l’artista ha realizzato ispirandosi alle incisioni del XV secolo conosciute come Muse dei Tarocchi del Mantegna.
Al centro, invece, si ergono una scultura originale romana in marmo del I secolo d.C., rappresentante un satiro, e una statua contemporanea (nell’immagine in apertura, scattata da Claudia Giraud) in cui l’artista si ritrae come il dio Apollo nell’iconografia della famosa opera del Belvedere.