Sino al 27 settembre, il MoMA di New York dedica una mostra ai primi anni di attività del duo Gilbert & George, gli artisti inglesi che dalla fine degli anni Sessanta iniziarono a lavorare assieme e a proporsi come “sculture viventi.”
Erano i tardi anni Sessanta, quando gli artisti Gilbert & George si conobbero alla St. Martin’s School of Art di Londra e iniziarono il loro sodalizio umano e professionale, proponendosi al pubblico come “sculture viventi” e trasformando ogni atto e ogni gesto della loro vita pubblica in un’opera d’arte. L’uno, George, era nato nel Devon, in Inghilterra, nel 1942; Gilbert, invece, veniva dalle Dolomiti italiane.
“Arte e vita diventano un tutt’uno e noi siamo portatori di una nuova visione. Nel momento in cui decidemmo che noi stessi eravamo arte e vita, ogni conversazione divenne arte. Ed è tuttora così.” In questi termini Gilbert & George spiegano la loro visione artistica, ormai condivisa da quasi cinquant’anni.
Al MoMA di New York, la mostra in corso Gilbert & George: The Early Years si focalizza sui primi tempi della loro carriera assieme, dal 1969 al 1976, attraverso una selezione delle opere presenti nelle collezioni dei vari dipartimenti del museo newyorkese. È la prima mostra negli ultimi 30 anni che un museo americano dedica agli esordi del duo.
Sino al 27 settembre, Gilbert & George: The Early Years espone due pezzi della serie Charcoal on Paper Sculptures, sculture a carboncino su carta di grandi dimensioni: To Be With Art Is All We Ask del 1970 e The Tuileries del 1974. Accanto a questi lavori, l’esposizione include video di performance e altri materiali relativi ai primi anni di sperimentazioni della loro pratica artistica.