Una delle capitali europee del glamour dedica una straordinaria mostra all’“enfant terrible” della moda. A Parigi, un excursus mozzafiato sulla lunga carriera del genio ribelle Jean Paul Gaultier.
Fino al 3 agosto, le sale del prestigioso Grand Palais parigino ospitano Jean Paul Gaultier, un’affascinante rassegna intitolata al celebre stilista allergico alle convenzioni. Considerato uno degli indiscussi protagonisti della moda internazionale, Jean Paul Gaultier approda a Parigi con una rara selezione dei modelli disegnati dagli anni Settanta a oggi.
Organizzata attorno a otto sezioni tematiche, la mostra nel cuore della Ville Lumière ripercorre l’emozionante cronologia creativa di Gaultier, sintetizzandone le tappe e svelando tutta la carica ironica e dissacrante del suo modo di “fare arte”.
Nato ad Arcueil nel 1952, il giovane stilista seppe cavalcare la nuova ondata di interesse internazionale verso la moda francese imponendosi come astro nascente del panorama parigino fin dal 1976, quando presentò la sua prima collezione.
Da quel momento in poi, la strada verso la consacrazione mondiale poteva dirsi spianata. Risale ai primi anni di carriera la definizione dei modelli che rendono il suo stile tuttora riconoscibile e intrigante. Le icone del marinaio e della sirena, emblema della sensualità maschile e femminile, si mescolano all’immaginario Belle Epoque tipicamente parigino che ricorre nell’intera produzione di Gaultier.
Anche Londra, imprescindibile fonte di ispirazione per lo stilista, con i suoi input underground e anticipatori delle tendenze future ha contribuito a trasformare le collezioni di Gaultier in una gamma di capi e accessori infallibilmente contemporanei. Non a caso, una delle sezioni della mostra è incentrata sui costumi di scena creati dal poliedrico designer per il cinema. Memorabili gli abiti che compaiono nel Quinto Elemento di Luc Besson o in Kika di Pedro Almodovar.