29 Agosto 2015
Si è conclusa con un netto rifiuto la complessa vicenda che ha visto il celebre direttore d’orchestra israelo-argentino promuovere la musica classica e l'orchestra berlinese sul territorio iraniano.
È recente la notizia della cancellazione senza diritto di replica del concerto che avrebbe portato in Iran l’orchestra berlinese diretta dal maestro Daniel Barenboim. Il rifiuto nei confronti dell’iniziativa arriva proprio dal governo iraniano, che si è dichiarato contrario alla presenza della Staatskapelle di Berlino a Teheran.
Nonostante la già dichiarata contrarietà di Israele nei confronti del progetto sostenuto da Barenboim – cittadino israelo-argentino, oltre che detentore della cittadinanza onoraria palestinese – il direttore artistico dell’orchestra berlinese aveva convinto le alte cariche istituzionali tedesche a supportare l’idea, aprendo una sorta di “tavolo delle trattative” con il governo iraniano per favorire una libera circolazione della cultura musicale.
Il recente accordo nucleare tra l’Iran e sei nazioni mondiali – tra cui la stessa Germania e gli Stati Uniti – aveva fatto ben sperare in un generale ammorbidimento delle posizioni.
La definitiva cancellazione del concerto diretto da Barenboim – che avrebbe dovuto tenersi nella prestigiosa Vahdat Hall – non lascia però dubbi in merito alla linea di pensiero del governo iraniano.
In una dichiarazione resa all’agenzia Fars, il portavoce del Ministero della Cultura ha motivato la cancellazione dell’evento affermando che “gli artisti legati al regime sionista non hanno posto in Iran”.