Il capoluogo lombardo incontra la tradizione operistica magiara, declinata in chiave contemporanea: un ciclo di spettacoli alla Triennale di Milano celebra i più grandi compositori ungheresi della modernità.
In occasione di Expo 2015, Milano riscopre le sonorità e il pathos dell’Opera contemporanea ungherese. La Triennale dedica infatti tre imperdibili serate a un festival dedicato, che intratterrà il pubblico con una serie di produzioni musicali tratte dal repertorio dei principali compositori magiari, afferenti alle più importanti istituzioni del Paese.
A partire da martedì 1 settembre, e nelle successive serate del 3 e 4 settembre, Il Teatro Ungherese dell’Opera, l’Opera Ungherese di Cluj-Napoca e l’Accademia della Musica promuoveranno tre appuntamenti con l’Orchestra Sinfonica della Radio Ungherese, che si esibirà nell’esecuzione di una preziosa raccolta di brani dei più significativi compositori nazionali, a cavallo tra il Novecento e gli anni Duemila.
Il capello Blu di László Lajtha aprirà la rassegna, portando in Triennale le sonorità di uno dei più celebri compositori vissuti nel ventesimo secolo, mentre giovedì 3 settembre l’attenzione si sposterà sull’opera in due atti Gli Spiritisti di György Selmeczi. Lady Sarashina di Péter Eötvös chiuderà il festival all’insegna della contemporaneità, con un’opera andata in scena a Lione per la prima volta nel 2008.