Il fotografo David Perkins ha ritratto giovani professionisti della danza nelle loro case. Tra arabesque di fronte ai fornelli e piroette in camera da letto, la danza diventa un atto d’amore quotidiano, spontaneo come prepararsi un caffè o truccarsi davanti allo specchio.
Il palco è la cucina, la sbarra è il tavolino del soggiorno, il pubblico non c’è, i costumi e il make up nemmeno. L’unico sguardo è quello, discreto, del fotografo David Perkins, che nella serie Home Stage ha ritratto danzatori professionisti nei loro spazi privati domestici.
Nelle sue fotografie, danza e vita quotidiana si intrecciano con naturalezza, tra arabesque e passi sulle punte di fronte ai fornelli, piroette in camera da letto e stretching mentre i soggetti immortalati svolgono azioni banali, come stendere lo smalto sulle unghie o leggere un libro.
David Perkins lavora da 10 anni con danzatori, ma solo di recente ha deciso di focalizzarsi sulla loro esistenza fuori dal palco, quando i fari sono spenti e il sipario abbassato. Così è nato Home Stage: un reportage sulla vita da “comuni mortali” di giovani talenti della danza, “spiati” dentro le quattro mura di casa.
La grazia e la perfezione dei loro corpi non risentono della location poco convenzionale, ma anzi sono accentuati dalla disinvoltura, dalla joie de vivre e dall’amore per la danza che ogni singolo scatto trasmette.