Uno straordinario ritrovamento archeologico fa luce sulla storia della civiltà mediterranea, dimostrando che l’uso della tecnologia risale a quasi 10mila anni fa...
Un monolito lungo 12 metri è emerso pochi giorni fa dai fondali del Canale di Sicilia, grazie agli studi condotti dai geologi dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste. Adagiato a circa 40 metri di profondità, il grosso blocco di pietra lavorato risalirebbe a 9500 anni fa, quando il livello del mare era decisamente inferiore.
Il sito sommerso è stato identificato come uno dei più antichi fra quelli appartenenti all’era Mesolitica e potrebbe essere connesso all’arcipelago di isole che affollava il tratto di mare tra le coste della Sicilia e Pantelleria, che risultava abitato già 9000 anni fa. Il progressivo innalzamento delle acque dovuto allo scioglimento dei ghiacciai spiegherebbe il perché di questi universi sommersi.
Il monolito presenta, oltre alle note lavorazioni, anche una serie di buchi regolari sui lati e un’estremità interamente forata per lungo, a dimostrazione che i nostri antenati erano dotati di una gamma di conoscenze tecniche e ingegneristiche a torto ritenute improbabili.