Dal Musée d’Orsay di Parigi, arrivano alla GAM di Torino oltre 40 capolavori del maestro dell’Impressionismo, tra cui alcuni al debutto in Italia. Dal 2 ottobre sino al 31 gennaio 2016.
Il 2 ottobre, la Galleria d’Arte Moderna di Torino inaugura il terzo capitolo di una trilogia dedicata ai grandi protagonisti dell’Impressionismo. Dopo la mostra di Degas del 2012 e la monografica di Renoir dell’anno seguente, la GAM rinnova la collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi e la casa editrice Skira, con un’esposizione incentrata su un altro maestro della corrente pittorica che si affermò a Parigi, nella seconda metà dell’Ottocento: Monet.
Con oltre 40 opere in prestito dal museo parigino che detiene una delle più preziose collezioni di arte impressionista, l’esposizione offre al pubblico l’occasione di ripercorrere i passaggi del percorso artistico di Monet e di apprezzare la bellezza della sua tecnica pittorica en plein air, rivoluzionaria e antiaccademica, con cui il pittore aprì la strada all’arte moderna.
La mostra si fregia di capolavori, alcuni dei quali mai esposti prima d’ora in Italia: tra questi, La colazione sull’erba del 1866, ispirato all’omonimo olio su tela di Manet, che rappresenta un momento cruciale nella concezione di una pittura nuova; innovative sono anche le opere realizzate durate il suo soggiorno all’Argenteuil e a Vétheuil, dove Monet approfondì lo studio dal vero dei riflessi della luce sulla realtà e la loro resa sulla tela.
L’esposizione prosegue poi con opere significative della piena maturità impressionista di Monet come Studio di figura en plein air: donna con parasole girata verso destra del 1886, le due versioni della serie dedicata alla cattedrale di Rouen realizzata negli anni Novanta dell’Ottocento e Londra, il Parlamento, effetto di sole nella nebbia, in cui luce e atmosfera sembrano dissolvere l’architettura del parlamento inglese in un indefinito pulviscolo cromatico.
[Immagine in apertura: Claude Monet, En norvégienne (vers 1887),
olio su tela; 97,5×130,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay © RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Hervé Lewandowski]