Dal 2 ottobre al 17 gennaio, il Whitney Museum di New York dedicata una retrospettiva al pittore afro-americano Archibald Motley. Che ritrasse la vita urbana dell’America del primo Novecento, sfidando gli stereotipi razziali.
Al Whitney Museum di New York, il 2 ottobre inaugura la mostra Archibald Motley: Jazz Age Modernist, la prima retrospettiva – nell’ultimo ventennio – dedicata al pittore afro-americano, considerato uno dei principali rappresentanti del cosiddetto Rinascimento di Harlem, tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Sino al 17 gennaio le Hurst Family Galleries, all’ottavo piano del museo newyorkse, saranno riservate a una serie di 42 opere di Archibald Motley, che consentiranno al pubblico di apprezzare la sua incredibile capacità di rappresentare la vita urbana della Chicago – e di Parigi, dove visse nel 1930 – dei suoi anni.
Datati tra il 1919 e il 1963, i dipinti ritraggono volti, strade affollate, locali notturni dove si suonava e danzava il jazz, con una gamma di colori espressionista e un senso audace dello spazio.
La mostra sarà organizzata in sei sezioni tematiche, ognuna delle quali sarà focalizzata su uno degli aspetti centrali dell’opera di Motley: dalla ritrattistica, con cui l’artista mise in discussione stereotipi razziali, alle opere del periodo parigino, sino ai dipinti ispirati ai viaggi dell’artista in Messico.